L’analisi di Confindustria Ascoli e la richiesta sulla difficile situazione di Piceno Consind. Gli ultimi aggiornamenti.
Venerdì 4 aprile, a San Benedetto del Tronto, nella sede di GEM Elettronica Srl, si è riunito il Consiglio Generale di Confindustria Ascoli Piceno. Nel corso della riunione sono stati presentati i risultati del primo trimestre 2025. Tra i successi evidenziati, tuttavia, è emerso un problema grave.
Si tratta della situazione economica e finanziaria del consorzio Piceno Consind, ente pubblico economico istituito nel 1964 con l’obiettivo di promuovere l’industrializzazione nella provincia di Ascoli Piceno.
Il presidente di Confindustria Ascoli, Simone Ferraioli, ha evidenziato la situazione insostenibile del consorzio, con perdite tali da richiedere il commissariamento dell’ente. Un provvedimento che Confindustria Ascoli chiede con urgenza.
Il nome per esteso di Piceno Consind è “Consorzio per lo sviluppo industriale delle Valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino” e ne fanno parte la Provincia di Ascoli Piceno e 30 Comuni della Provincia, tra cui Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e altri. L’ente ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo di attività produttive nei settori industriale, artigianale, commerciale e dei servizi terziari avanzati nei comuni consorziati.
Nel tempo, il consorzio ha istituito sei agglomerati industriali nella provincia di Ascoli, con infrastrutture e servizi per le aziende insediate: Ascoli Piceno-Maltignano, Monsampolo-Monteprandone, Offida-Castignano, Comunanza-Force-Rotella, Venarotta e Arquata del Tronto.
Tra i servizi offerti dal Piceno Consind ci sono: la manutenzione e gestione della viabilità e dell’illuminazione, l’acquedotto e la depurazione consortile, lo sportello unico per le attività produttive, il trattamento di rifiuti extrafognari pericolosi e non pericolosi​ e i servizi logistici tramite il Centro Intermodale del Tronto​.
L’attuale situazione di crisi, tuttavia, non permette più da tempo al Piceno Consind di operare regolarmente, nel perseguimento delle sue finalità e in modo profittevole. Negli ultimi due anni, diverse aziende associate hanno avuto problemi con il consorzio e alcune sono impegnate in procedimenti giudiziari per il riconoscimento dei propri diritti nei confronti dello stesso Consind.
Nel corso della riunione, Ferraioli ha sottolineato l’assenza di interventi risolutivi, nonostante la gravità della crisi certificata da studi condotti dall’Università Politecnica delle Marche, commissionato dal Comune di Ascoli Piceno. Ferraioli ha anche ricordato “le proteste pervenute da numerose imprese a seguito dei costi generati dal nuovo regolamento sulla manutenzione delle strade che aveva spinto lo stesso Comune di Monteprandone ad entrare nel merito delle migliorie che ne sarebbero dovute derivare, ma che, ad oggi, risultano praticamente inesistenti”.
A fronte di questi problemi e della richiesta di commissariare il Piceno Consind, Confindustria Ascoli ritiene incomprensibile la risposta della Regione Marche, secondo la quale “tecnicamente non ci sono gli estremi per procedere ad un commissariamento” dell’ente. Una posizione ritenuta incomprensibile anche dalle amministrazioni locali.
Ferraioli ha messo in guardia sul rischio di “gravi perdite nei bilanci comunali”, poiché diversi revisori dei conti pubblici stanno sollecitando le amministrazioni a riservare fondi per un probabile ripianamento del debito del Consorzio. Non solo, “la situazione sta causando il disinteresse degli investitori, con la conseguente fuga di aziende verso territori più competitivi, penalizzando l’economia e il mercato del lavoro locale”.
Pertanto, Confindustria Ascoli Piceno ha rinnovato alla Regione Marche la richiesta di un’assunzione di responsabilità politica, per un intervento risolutivo sul Piceno Consind e la possibilità di commissariamento dell’ente.