Il Sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, ha ribadito il suo no all’Ospedale unico a Spinetoli.
“Vogliamo mantenere e potenziare l’ospedale Mazzoni, – ha scritto il.primo cittadino in un comunicato – perché è questa la volontà dei nostri cittadini.
Ritengo che un capoluogo di provincia non possa essere privato di una struttura fondamentale per la cura e la tutela sanitaria di ascolani e residenti nelle zone limitrofe.
Un territorio già messo a dura prova dal sisma e dall’annosa crisi economica non può permettersi di perdere anche quello che rappresenta la sua maggiore azienda. Eppure c’è chi, come la vicepresidente della Regione Marche Anna Casini, a pochi giorni dalla mia elezione a sindaco è tornata a parlare di ospedale unico a Spinetoli.
Lo trovo davvero singolare, anche se ho imparato ad assumere un atteggiamento di riflessione e ascolto verso tutti. Una cosa però è certa: Ascoli non accetterà mai il disegno di un ospedale unico a Spinetoli. Ascoli e San Benedetto necessitano ciascuna di un proprio ospedale: dobbiamo realizzare una vera e propria azienda ospedaliera nel sud delle Marche, sviluppata su due plessi, con un investimento di gran lunga inferiore ai 500 milioni che sarebbero invece necessari per la realizzazione di un ospedale unico a Spinetoli.
Il Mazzoni va potenziato, con risorse valide e concrete per ridurre le liste d’attesa e per bloccare la crescente fuga di professionisti che non hanno i mezzi per esprimersi nel migliore dei modi; a San Benedetto va invece ripensato un ospedale all’uscita della superstrada, viste le difficoltà e i problemi logistici del Madonna del Soccorso.
Ma sono comunque necessari due ospedali per realizzare un’efficace ed efficiente azienda ospedaliera delle Marche Sud. E’ quello che chiedono i cittadini e noi siamo pronti a tornare a manifestare e raccogliere firme all’esterno dell’ospedale Mazzoni per continuare una battaglia a dir poco fondamentale per il futuro di tutto il territorio”.
Il sindaco si rivolge poi al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli: “Lo invito nuovamente in città per partecipare a un consiglio comunale aperto, così da poterci educatamente confrontare su due differenti punti di vista. In questo modo Ceriscioli potrebbe spiegare a tutti i cittadini il motivo per cui bisognerebbe spendere 500 milioni di euro per un nuovo ospedale a Spinetoli, in un’area individuata da uno strano algoritmo e tra l’altro ad alto rischio esondazione.
La Regione Marche, che manca di una programmazione sanitaria coerente da nord a sud ed è in assenza formale di un piano sanitario – poiché scaduto nel 2014 – deve spiegarci come mai continua a mantenere l’azienda ospedaliera nel Pesarese, dove si registra una mobilità passiva verso l’Emilia Romagna, e la nega invece al sud delle Marche, dove esiste una mobilità attiva soprattutto verso il vicino Abruzzo.
La Regione vuole togliere gli ospedali da tutte le città capoluogo di provincia, realizzando ospedali baricentrici tra entroterra e mare? Allora perché Pesaro costruisce un nuovo ospedale a Pesaro e Macerata costruisce un nuovo ospedale a Macerata? Le scelte devono essere uguali per tutti, su salute e sanità non ci sono colori politici. Quello della Regione sembra ormai più un capriccio che altro, perché non è di certo un ospedale unico il bisogno primario e reale dei nostri cittadini.
E seppure fosse assolutamente necessario un solo ospedale, perché farlo a Spinetoli? Con quali parametri il famoso algoritmo ha individuato tale territorio come centrale? Perché secondo i nostri calcoli, il punto equidistante tra territori terremotati e la costa è proprio Ascoli Piceno, dove si trova l’ospedale Mazzoni. La distanza che separa Comunanza dal mare è infatti di 49km, la via di mezzo sarebbe dunque a 24.5km. Nonostante il numero dei residenti sia maggiore nella zona costiera, la distanza tra la stessa Comunanza e Ascoli è di 31km: a livello di baricentro dunque, l’ospedale equidistante tra mare ed entroterra sarebbe proprio il nostro Mazzoni.
Lo ribadisco allora una volta per tutte: basta speculazioni sulla sanità del sud delle Marche, basta giocare sulla salute dei nostri cittadini”.