Assegno di Inclusione: se un componente della famiglia commette questo errore rischiano tutti

Spuntano tante novità per quanto riguarda l’Assegno di Inclusione. Quando un componente della famiglia commette un errore, rischiano tutti.

Fin dall’introduzione dell’Assegno di Inclusione è emerso che questa misura presenta una maggiore rigidità rispetto al precedente Reddito di Cittadinanza. L’intento principale è quello di contrastare eventuali abusi e rendere il sistema più stringente, con un focus anche sui soggetti che possono essere avviati al lavoro. Nonostante ciò, restano molti aspetti da precisare, in particolare riguardo alle circostanze che possono causare la decadenza del beneficio.

L'errore da evitare con l'assegno di inclusione
Spunta un’altra importante novità sull’Assegno di Inclusione – Ascoli.cityrumors.it

Le FAQ pubblicate dal Ministero del Lavoro evidenziano come ci siano ancora punti non del tutto chiari. È fondamentale che coloro che usufruiscono del sussidio siano ben informati sulle regole vigenti. Infatti, basta un comportamento scorretto anche da parte di un solo componente del nucleo familiare per comportare l’esclusione dell’intera famiglia dal beneficio.

Assegno di Inclusione, attenzione a questo errore: si rischia di perdere tutto

Quando il Governo ha introdotto l’Assegno di Inclusione, ha apportato modifiche significative rispetto al Reddito di Cittadinanza, subito evidenti ai contribuenti già dalla fase di effettuazione della domanda. Una delle novità principali, è la richiesta dell’INPS di presentarla e iscriversi contemporaneamente ad una piattaforma specifica: il Sistema Informativo di Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL). I richiedenti hanno dovuto immediatamente sottoscrivere il PAD, ovvero il Patto di Attivazione Digitale, un passaggio essenziale per poter ricevere il sussidio.

Quando una famiglia rischia di perdere l'assegno di inclusione
In quali casi si rischia di perdere tutto con l’Assegno di Inclusione – Ascoli.cityrumors.it

Chi non ha completato questa procedura, non ha potuto accedere al beneficio. La sottoscrizione del PAD è diventata di cruciale importanza, più della semplice domanda per l’Assegno di Inclusione. Essa stabilisce le date per gli adempimenti successivi, fondamentali per continuare a ricevere il bonus. Questi rappresentano una delle principali differenze tra l’Assegno di Inclusione e il Reddito di Cittadinanza.

Non possono ricevere l’ADI i soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni, anche se fanno parte di un nucleo familiare con persone idonee al beneficio. I percettori del sussidio sono coloro con età inferiore a 18 anni, superiore a 60 anni, con carichi di cura per familiari, invalidi almeno al 67% o presi in cura dai servizi sociali o sanitari locali. Se in un nucleo familiare ci sono più soggetti idonei al beneficio, tutti devono adempiere agli obblighi previsti.

Una delle situazioni più critiche si verifica quando uno dei membri non rispetta i vincoli determinati dall’Assegno di Inclusione. In questo caso, l’intera famiglia rischia di perdere il beneficio. L’inadempimento di uno solo dei componenti, dunque, può portare alla decadenza del sussidio per tutti gli altri. Questo significa che se un membro non si presenta ai servizi sociali comunali entro il termine stabilito o non partecipa alle verifiche periodiche, la famiglia perde l’Assegno di Inclusione.

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