È possibile continuare a percepire l’assegno di invalidità anche se ci si trasferisce all’estero? Vediamo cosa dice la legge.
Sono sempre di più gli italiani che decidono di trasferirsi all’estero. Ma cosa succede all’assegno di invalidità? La vigente normativa in materia non lascia spazio a dubbi.
L’Italia è, al contempo, un paese di immigrazione e un paese di emigrazione. Sono sempre di più coloro che scelgono di trasferirsi all’estero, in stati dove ci sono più opportunità di lavoro o dove la pressione fiscale è più bassa e costa meno vivere. Ad optare per tale decisione ci sono anche tanti pensionati.
Fino allo scorso anno il “paradiso fiscale” di questi ultimi era il Portogallo, che offriva una tassazione agevolata. Ma dal 2024 le cose sono cambiate e il paese non è più conveniente. Oggi, due delle mete prescelte dagli expat sono Albania e Romania: qui non solo vivere costa molto meno ma, addirittura, non ci sono tasse sulle pensioni in quanto non considerate fonte di reddito. Cosa accade, però, all’assegno di invalidità? Una persona che ne fruisce continua a riceverlo anche se si trasferisce all’estero?
Assegno di invalidità: cosa succede se ti trasferisci all’estero
Sempre più italiani, ogni giorno, fanno una valigia e partono altri stati con un biglietto di sola andata. Alcuni cercano maggiori opportunità di lavoro e di carriera, altri vogliono semplicemente trasferirsi in un paese dove il costo della vita sia più basso. Ma cosa succede se una persona in Italia prende l’assegno di invalidità? Verrà riconosciuto anche se si trasferisce all’estero? Vediamo cosa dice la vigente normativa in materia.
Per prima cosa, è necessario fare una distinzione molto importante tra assegno ordinario di invalidità e prestazioni assistenziali di invalidità civile. Queste ultime sono indennità che l’Inps riconosce a soggetti con invalidità al di sopra di una certa soglia e sono del tutto indipendenti dai contributi versati. L’assegno ordinario di invalidità, al contrario, è collegato ai contributi che un lavoratore versa.
Dunque, se una persona si trasferisce all’estero può continuare a ricevere l’assegno ordinario di invalidità, ma non potrà percepire l’indennità per invalidità civile dell’Inps. Tuttavia, anche nel caso del primo, è possibile beneficiarne solo se ci si trasferisce in un paese che si trova all’interno dell’Unione Europea. La partenza all’estero, inoltre, fa venire meno le agevolazioni di cui gode un invalido tutelato dalla legge 104. Ma non solo.
Se quest’ultimo si trasferisce all’estero e i suoi familiari restano a vivere in Italia, essi non potranno chiedere i permessi previsti dalla normativa per assistere il familiare, nel caso in cui abbia spostato la sua residenza fuori dall’Italia. In conclusione, dunque, laddove ci sia un’invalidità grave, tutelata dalla legge 104 e per la quale il soggetto riceve un’indennità non legata ai contributi, trasferirsi all’estero non è conveniente.