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Economia

Beko situazione esplosiva, cosa ci si aspetta dall’incontro imminente

La crisi di Beko, la multinazionale degli elettrodomestici che vuole licenziare quasi 2mila lavoratori in Italia, torna al ministero.

Dopo più di un mese di attesa, che è sembrato molto più lungo, finalmente il 30 gennaio si terrà un nuovo incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy – MIMIT sul caso Beko, a cui parteciperanno i vertici dell’azienda e i sindacati dei lavoratori, che hanno già promesso battaglia.

Crisi Beko alle battute finali? La vertenza torna al ministero (Foto Ansa) – Ascoli.cityrumors.it

Beko è la multinazionale turca degli elettrodomestici che meno di anno fa aveva acquistato gli stabilimenti Whirpool in Italia e in Europa per annunciare pochi mesi dopo un pesante taglio del personale e la chiusura degli stabilimenti che solo in Italia porterà al licenziamento di quasi 2mila lavoratori e la chiusura di due stabilimenti, quelli di Siena e Comunanza.

Nello stabilimento dell’ascolano, dove si producono lavatrici, lavorano 320 persone. In una zona già provata dallo spopolamento e dai terremoti, la perdita di questi posti di lavoro rischia di produrre effetti pensatissimi su tutto il territorio.

Crisi Beko, la vertenza torna al ministero

I lavoratori Beko hanno partecipato allo sciopero nazionale dei metalmeccanici, lo scorso 13 gennaio, in attesa del nuovo incontro al MIMIT. I sindacati si aspettano dalla multinazionale la presentazione di un piano industriale credibile, che rilanci gli stabilimenti di Siena e Comunanza, invece di chiuderli, conservando i posti di lavoro. Sindacati e lavoratori si aspettano un intervento deciso del ministero, a tutela del lavoro e dei territori dove operano gli stabilimenti dll’azienda. L’incontro del 30 gennaio potrebbe essere quello decisivo.

Crisi Beko, la vertenza torna al ministero (Foto Ansa) – Ascoli.cityrumors.it

Mentre le parti sociali si confronteranno con il ministro Urso, i lavoratori Beko provenienti da tutta Italia si riuniranno in un presidio davanti alla sede del MIMIT. Si stanno organizzando i pullman per portare i lavoratori a Roma, due partiranno dalla zona di Comunanza, altri due da Fabriano, dove Beko ha anche la sede direzionale e programma di tagliare ben 400 posti di lavoro, tra operai, impiegati e dirigenti. Un vero e proprio smantellamento anche senza chiusura.

I sindacati, Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono fermi sulle loro posizioni: no al taglio dei posti di lavoro e no alle chiusure degli stabilimenti. Il governo deve intervenire in modo concreto per difendere il lavoro, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, incluso l’uso del golden power, anche con l’ingresso diretto dello Stato nell’azienda, se Beko non modificherà il suo piano industriale di tagli.

Nella giornata del 30 gennaio, in cui molti lavoratori andranno a Roma, negli stabilimenti Beko si terrà uno sciopero nazionale di 8 ore, indetto dai sindacati.