Forse non lo sai, ma puoi perdere immediatamente l’Assegno di inclusione se non fai una cosa ben precisa. Non c’è tempo da perdere.
Ottenere l’Assegno di inclusione è tutt’altro che semplice. Perderlo, al contrario, è facilissimo. L’Inps, di recente, ha messo tutti in guardia: chi non farà subito una certa cosa, dovrà rinunciare immediatamente il sussidio.
Il Governo di Giorgia Meloni, come da promesse fatte in campagna elettorale, ha abolito il Reddito di cittadinanza. Il vecchio sussidio Cinque Stelle, infatti, ha cessato di esistere il 31 dicembre 2023. Al suo posto, a partire da gennaio 2024, è subentrato l’Assegno di inclusione. Il nuovo aiuto si rivolge a quelle famiglie con un reddito annuo non superiore a 6000 euro.
Ma non basta soddisfare il requisito reddituale per avere diritto all’aiuto. Infatti, l’Assegno di inclusione spetta solo a quei nuclei familiari in cui è presente almeno un soggetto non occupabile: un disabile, un minorenne oppure una persona che ha già compiuto 60 anni. In questi casi, si può fare richiesta per avere il supporto che consiste in un contributo di 500 euro al mese, più eventuali altri 280 euro per pagare l’affitto.
Il beneficio, esattamente come il vecchio Reddito di cittadinanza, può essere erogato per 18 mesi e, dopo una pausa di un mese, può essere prorogato per altre 12 mensilità. L’Inps, di recente, ha ricordato a tutti i percettori di fare assolutamente una certa cosa. Chi non la farà, perderà immediatamente il sussidio.
Assegno di inclusione: così rischi di perderlo
Non c’è da dormire sugli allori perché molti, da un momento all’altro, potrebbero vedersi togliere definitivamente l’Assegno di inclusione. L’Inps ha ricordato a tutti i percettori cosa bisogna fare per continuare a ricevere il sussidio. Vediamo nei dettagli.
Come anticipato, l’Assegno di inclusione spetta solo a quelle famiglie al cui interno c’è almeno un soggetto con disabilità, un minore di 18 anni oppure una persona che abbia già compiuto 60 anni. Ciò non esclude, tuttavia, che gli altri componenti del nucleo possano lavorare. L’importante è che il reddito lordo annuo dell’intera famiglia non superi i 6000 euro.
L’Inps ha ricordato di recente che qualunque modifica reddituale va immediatamente comunicata. Se un familiare trova un lavoro, o se il suo stipendio varia, il nucleo dovrà comunicare all’Inps i cambiamenti avvenuti. E questi ultimi dovranno essere trasmessi attraverso il modello ADI-Com esteso. La comunicazione potrà avvenire accedendo direttamente al portale dell’Inps tramite Spid o carta d’identità elettronica, oppure avvalendosi dell’aiuto di un Caf o di un Patronato.
Qualora l’Inps venisse a conoscenza di variazioni di reddito non comunicate, sospenderà immediatamente l’erogazione del sussidio. Inoltre, è importante riferire il prima possibile il nuovo ISEE. Infatti, chi non lo farà non riceverà la ricarica relativa a marzo che dovrebbe avvenire il giorno 27 del mese.