Cambia tutto per le bollette di luce e gas: dal mese di luglio i clienti vulnerabili pagheranno di più. Ecco perché.
Da luglio cambia tutto per le bollette di luce e gas, infatti molti clienti usciranno dal mercato tutelato per poter passare a quello libero. Ciò che, però, emerge è che i più vulnerabili, destinati a rimanere nel regime di tutela, pagheranno di più.
Il passaggio dal servizio nel regime di tutela al mercato libero porterà un significativo cambiamento sulle bollette di luce e gas. A partire dal mese di luglio, i clienti che non avranno scelto un fornitore di energia elettrica sul mercato libero, avranno delle tariffe completamente diverse. Ecco cosa cambia e come mai i più vulnerabili che restano nel regime di tutela pagheranno di più.
Dal regime di tutela al mercato libero: da luglio ecco chi paga di più
L’esito delle aste per l’affidamento del servizio a tutele graduali ha condotto a un aumento nelle bollette di luce e gas. Mentre chi uscirà dal regime di tutela avrà tariffe più basse, i vulnerabili, destinati quindi a rimanere in esso, pagheranno di più. Circa 10 milioni di utenti, infatti, continueranno ad essere serviti alle condizioni stabilite dall’authority Arera, ovvero quelle persone che rientrano nelle categorie svantaggiate.
Disabili, percettori di bonus luce e gas per disagio economico, residenti in isole minori o strutture abitative di emergenza, e anziani over 75 rientrano in tale categoria. Per loro la fornitura di energia elettrica rimarrà uguale e lo stesso discorso vale anche per il gas. Ma, secondo quanto si poteva ipotizzare, pagheranno di più.
Come ha dichiarato il presidente dell’authority per l’energia Arera, Stefano Besseghini, alla Camera: “Le tariffe che dal primo luglio saranno praticate ai clienti vulnerabili che rimarranno nel mercato tutelato dell’elettricità risulteranno maggiori di quelli dei clienti che ne usciranno”, per i quali alle condizioni attuali si prefigura “un risparmio complessivo per ogni punto di prelievo di circa 130 euro all’anno in relazione alla componente di commercializzazione”.
Lo scorso dicembre, infatti, il governo Meloni ha deciso di non rinviare il passaggio al mercato libero imposto da gennaio per il gas e da luglio per l’elettricità. Garantendo prezzi calmierati alle categorie in svantaggio, però, di certo non si pensava che quest’ultime dovessero pagare di più. È stato il risultato delle aste per le tutele graduali, a cui le aziende si sono presentate con prezzi stracciati, per acquisire nuovi clienti, a far emergere questa triste verità.