In questi anni l’importo delle bollette è salito a dismisura. Ma quasi nessuno sa che ci sono dei casi in cui il pagamento può saltare.
Nel contesto della sempre crescente attenzione verso la sostenibilità energetica e l’accessibilità ai servizi pubblici, nuove linee guida sono state introdotte per agevolare il pagamento delle bollette di luce e gas per i consumatori italiani. Queste misure mirano a garantire una maggiore trasparenza e flessibilità nei metodi di pagamento, nonché a promuovere l’efficienza energetica e la riduzione degli sprechi. Per esempio, sappiate che vi sono dei casi in cui potete non pagarle. Avete capito benissimo!
Il Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con le autorità locali e le principali società di distribuzione energetica, ha lanciato un programma di sensibilizzazione per informare i cittadini sulle opzioni disponibili per il pagamento delle bollette. Tra le novità più significative, spicca l’introduzione di modalità di pagamento digitali più accessibili e convenienti.
Una delle iniziative chiave è l’istituzione di piani di pagamento personalizzati, che consentono ai consumatori di suddividere il costo delle bollette in rate mensili o settimanali, in base alle proprie esigenze finanziarie. Questo approccio mira a ridurre il peso delle spese sul bilancio familiare, evitando situazioni di disagio economico e inadempienza.
Il Governo sta promuovendo programmi di educazione finanziaria per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di una gestione responsabile delle spese energetiche. Anche perché – lo abbiamo visto tutti noi sulla nostra pelle – in questi mesi l’importo delle bollette di luce e gas si è gonfiato a dismisura. Eppure, sappiate che ci sono dei casi in cui potete non pagarle. Ovviamente tutto è legale e previsto dalla legge.
Quando le bollette possono non essere pagate
Nel panorama delle transazioni finanziarie, le bollette rappresentano un credito, assegnato alla società fornitrice di servizi quali acqua, elettricità o gas. Il debitore, ovvero il cliente intestatario, è tenuto al pagamento entro i tempi stabiliti. Tuttavia, se questa scadenza non viene rispettata, la fornitura ha il diritto di richiedere il pagamento e di adottare le tutele legali disponibili, entro un determinato periodo di tempo.
È fondamentale comprendere che anche le bollette seguono un periodo di prescrizione, oltre il quale il debitore può rifiutarsi di pagare senza incorrere in sanzioni o penali, a condizione che contesti l’avviso di accertamento ricevuto o la citazione in giudizio, sottolineando la prescrizione avvenuta. Per evitare malintesi, è essenziale comprendere i termini della prescrizione delle bollette, come si calcola il periodo e, soprattutto, quali di esse sono prescritte nel corrente anno 2024.
Come i crediti, le bollette sono soggette alle normative sulla prescrizione civile. Queste norme prevedono un termine ordinario di 10 anni e uno breve di 5, con alcune eccezioni. Tra cui rientrano le bollette relative alla fornitura di acqua, gas ed energia elettrica, le quali si prescrivono in 2 anni. Tale decisione è stata adottata dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) nel 2019, allo scopo di agevolare i consumatori, considerando le difficoltà nel dimostrare pagamenti avvenuti a distanza di tempo.
La prescrizione civile si pone come strumento per alleggerire il carico probatorio sui debitori. Quella quinquennale continua a riguardare tutte le bollette emesse entro un determinato periodo, variabile a seconda del tipo di fornitura. Per quanto concerne il gas, le bollette emesse dopo il 1° gennaio 2019 si prescrivono in 5 anni, mentre quelle precedenti in 2 anni. Nel 2024, pertanto, si prescrivono le bollette del gas emesse nel 2022.
Le bollette della luce si prescrivono in 2 anni solo se emesse il 1° marzo 2018. Pertanto, nel 2024 si prescrivono quelle dell’energia elettrica scadute nel 2022. Le bollette dell’acqua si prescrivono in 2 anni se emesse dopo il 2 febbraio 2020. Di conseguenza, nel 2024 tocca a quelle scadute nel 2022.
Per le bollette del telefono, la prescrizione rimane di 5 anni: nel 2024 si prescrivono quelle scadute nel 2019. È importante sottolineare che, in assenza di atti interruttivi, è possibile non pagare una bolletta scaduta, purché siano trascorsi i termini di prescrizione. Tuttavia, si raccomanda di calcolare attentamente questi ultimi, specialmente per le bollette ancora soggette a prescrizione quinquennale. Infine, è essenziale comprendere che un pagamento effettuato nonostante la prescrizione non può essere rimborsato.