Bisogna seguire un procedimento preciso. Ecco chi potrà ottenere il risarcimento di bollette luce, gas e telefonia
La questione delle bollette è diventata centrale ultimamente per le famiglie italiane. Questo a causa dei continui rincari energetici che hanno portato ad un aumento dei costi.
Ma adesso ci sono finalmente delle buone notizie per moltissimi cittadini. Questi potranno infatti ottenere un risarcimento relativo alle bollette luce, gas e telefonia. La ex Telecom Italia, infatti, dovrà rispondere all’accusa di trasferimento sui clienti dei costi postali relativi alla spedizione della fattura, in caso di assenza dell’offerta di un’opzione alternativa per poter ritirare il documento.
Ecco chi riceverà il rimborso
Il ricorso presentato dall’azienda è stato respinto dal tribunale di Trani. Secondo il giudice la clausola contrattuale che includeva l’addebito delle spese di spedizione della fattura per l’utenza telefonica è inefficace. La società ha quindi dovuto restituire ad ogni cliente interessato un importo di 2,65 euro, oltre agli interessi. La società Telecom Italia non potrà quindi trasferire ai clienti i costi postali di spedizione della fattura nel caso di assenza di un’opzione alternativa riguardo il ritiro della bolletta.
Dunque la richiesta di risarcimento di 100 euro è stata respinta, mentre la Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso che Telecom Italia aveva proposto. In quel caso è stato stabilito che il Tribunale aveva considerato in maniera corretta l’articolo 53 della convenzione per la concessione dei servizi di telecomunicazione. In questo caso era assente una modalità di ritiro alternativa. In questo modo si evidenziava la vessatorietà della clausola.
Successivamente alla decisione della Corte di Cassazione, che ha bocciato le spese di spedizione delle bollette telefoniche addebitate agli utenti, anche il Codacons ha deciso di intraprendere un’azione legale in Umbria. Lo scopo dell’intervento è quello di ottenere il rimborso del denaro versato in maniera ingiusta da parte dei consumatori che hanno la residenza in regione. L’ordinanza ha infatti stabilito che le società telefoniche, come Telecom Italia, non hanno la possibilità di addebitare le spese postali ai propri clienti. In questo caso deve essere fornita un’alternativa per la consegna della bolletta. Un esempio può essere l’invio per e-mail. Secondo quanto stabilito dall’articolo 53 della Convenzione per la concessione dei servizi di telecomunicazione, è prevista la possibilità per gli abbonati di ritirare le bollette senza costi aggiuntivi. È possibile effettuare l’addebito delle spese postali agli utenti solo in caso in cui il gestore del servizio propone al cliente l’alternativa relativa alla spedizione postale delle bollette.