Il movimento di cospicue somme di denaro è impedito dal Fisco. Vediamo quanto si può trasferire con un bonifico senza avere problemi.
Quando si parla di trasferimenti di denaro è sempre bene fare attenzione. Con la forte pressione sui controlli fiscali applicata dal Governo attuale, il Fisco è molto più attento e ricettivo nel proprio lavoro di controllo. Finché si tratta di spostamenti di piccole somme la situazione è tranquilla, ma quando queste si alzano l’Agenzia delle Entrate potrebbe avviare gli accertamenti. Qual è il limite?
Il problema principale è quello di dover dichiarare all’ente quanti soldi si stanno trasferendo. Accade spesso che spostamenti di grandi somme di denaro non vengano dichiarate all’Agenzia, aumentando la già enorme mole di evasione fiscale che il nostro paese si trova ad affrontare. Con l’arrivo del Governo Meloni, la stretta del Fisco è ancora più serrata e c’è un limite alla mole di soldi che si possono inviare tramite bonifico senza che questo rimanga con le mani in mano.
Con le nuove regole contro l’evasione fiscale, si è dato un colpo pesante all’utilizzo del denaro contante. Ora non è più possibile eseguire transizioni superiori a 5.000 euro in assenza di un metodo di pagamento tracciabile. Per quanto riguarda i bonifici, che possono muovere cifre superiori a 5.000 euro, la situazione è comunque complicata. Un versamento ad un parente o un amico, storicamente uno dei migliori metodi per regalare o prestare soldi a qualcuno di vicino, deve sottostare a determinate regole.
Bonifico: l’errore fatale da non commettere
Prima di tutto, quando si esegue un bonifico, è bene scrivere nella causale il motivo del movimento di denaro. Questa, tuttavia, è soltanto una delle precauzioni da prendere perché chi invia e chi riceve soldi tramite bonifico deve essere in grado di giustificare le cifre mosse. Un semplice “prestito personale” dichiarato nella causale non è sufficiente, specie se si parla di somme molto alte.
Non esiste un vero e proprio limite entro cui restare con gli spostamenti di denaro tramite bonifico, in particolare quando si parla di donazioni o prestiti a familiari o amici. Se rivolti ad un figlio o ad un coniuge, per esempio, non si può eccedere la cifra di un milione di euro, salvo il pagamento di un’imposta del 4% sulla parte eccedente tale somma.
Per le stesse operazioni, ma fatte verso fratelli o sorelle, il limite è di 100mila euro e l’imposta sull’eccedenza è del 6%. Per donazioni di valore definito “non modico” occorre, inoltre, un atto apposito eseguito da un notaio. Non c’è una cifra precisa che definisce una donazione non modica, tutto dipende dalla ricchezza di chi la esegue e di chi riceve.
La regola generale è che questa non deve impoverire chi la fa e non deve arricchire chi riceve. L’atto di donazione può essere evitato anche in caso di prestito finalizzato ad un acquisto importante, come una casa o un’automobile. L’importante, in tal caso, è dichiarare nella causale quale sia il fine del movimento di denaro in maniera chiara.