Il caro utenze è una problematica più che mai importante ai giorni nostri. Il bonus bollette, per fortuna, è ancora disponibile. Ma solo per chi ha figli.
Gli ultimi anni hanno in qualche modo segnato il quotidiano dei cittadini per un motivo o per un altro. Una delle dinamiche maggiormente presenti, purtroppo, ha riguardato e riguarda il caro vita. Ossia l’aumento dei prezzi di qualsiasi articolo per quel che concerne la sfera commerciale e anche quella dei servizi, considerando la spesa necessaria per i costi di erogazione. Su tutti, negli ultimi mesi si è distinto, per cosi dire, il caro bollette. Energia elettrica, acqua e telefono. Con incrementi spesso indiscriminati.
Nella maggior parte dei casi si è provato, da parte delle istituzioni, a contrastare la problematica attraverso la concezione di incentivi da assegnare ai nuclei familiari particolarmente in difficoltà. Oggi la situazione per certi versi è un po’ cambiata, anche se il bonus bollette, in misura ridotta, è ancora presente e disponibile per le famiglie italiane. Una recente circolare dell’Agenzia delle Entrate, infatti, ha chiarito ogni tipo di istruzione per quel che riguarda il fringe benefit, che prevede fino a 2mila euro per lavoratori dipendenti con figli a carico. La validità del bonus è per tutto il 2024.
Bonus bollette, come funziona e in che modo ottenerlo
Nello specifico, il bonus in questione andrà a riguardare la possibilità di pagare le bollette, l’affitto o ancora il mutuo sulla prima casa. L’incentivo esentasse può essere ricevuto da ogni lavoratore sotto forma di welfare aziendale per il pagamento di bollette e quanto anticipato. Tutte le istruzioni in merito sono specificate all’interno dell’apposita circolare dell’Agenzia delle Entrate. Sono previsti 2mila euro, per quel che concerne l’entità della misura per chi ha dei figli a carico.
Il figlio, è bene ricordare, si considera a carico quando ha meno di 24 anni e reddito inferiore a 4mila euro annui. Superati i 24 anni lo stesso può rientrare nella definizione se in possesso di un reddito non superiore a 2.840,51 euro. È presente, inoltre, un ulteriore bonus per partite Iva, denominato Iscro, con la possibilità di accedere a importi fino a 800 euro mensili.
In questo caso si fa riferimento a misure specifiche che possono esprimersi, per così dire, concretizzarsi, in diverse forme. Buoni acquisto, buoni pasto, assistenza sanitaria e quant’altro sono alcuni esempi. Infatti, il riferimento è a quote affitto o mutuo da percepire mensilmente a certe condizioni. Una serie di misure che indubbiamente possono portare vantaggi alle famiglie italiane, dunque, e delle quali è necessario conoscere ogni aspetto prima di farne richiesta.