Il lavoratore che rimane senza occupazione ha un’alternativa alla NASPI: un bonus da mille euro. Vediamo come ottenerlo.
Perdere il lavoro è un duro colpo, ma ci sono degli aiuti di cui approfittare mentre si cerca un’altra occupazione. Conosciamo tutti la NASPI (e la DIS-COLL), tuttavia in pochi sanno che c’è un altro bonus richiedibile.
Nessuno è immune dalla possibilità di rimanere senza lavoro. Può essere un vero incubo ritrovarsi senza più uno stipendio mensile fisso, ma se dovesse accadere non bisogna disperare. Gli aiuti per superare un periodo di difficoltà mentre si cerca lavoro ci sono. A partire dalla nota NASPI, l’indennità di disoccupazione erogata per un massimo di 24 mesi a chi ha perso lavoro per motivi indipendenti dalla propria volontà. Ma ci sono anche altre alternative o benefici aggiuntivi che poche persone richiedono.
Il riferimento è al Sostegno al Reddito, un bonus che spetta ai lavoratori assunti in precedenza con contratti in somministrazione a tempo determinato, indeterminato o in apprendistato. Per contratto di somministrazione si intende la tipologia di lavoro che coinvolge tre soggetti – ossia l’agenzia per il lavoro, il dipendente e l’utilizzatore (datore di lavoro o impresa).
Chi può richiedere il Sostegno al Reddito oltre la NASPI
Il contratto in somministrazione dà diritto alla NASPI ma anche al Sostegno al Reddito nel momento in cui il rapporto di lavoro dovesse essere interrotto. La condizione per ottenere il bonus dal valore di mille euro pagato da Forma.Temp (Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavori in somministrazione) è che si sia disoccupati da almeno 45 giorni.
In più, occorrerà soddisfare una condizione tra:
- Aver accumulato minimo 110 giorni di lavoro, oppure 440 ore lavorate con part-time verticale, misto o con contratti con monte ore garantito negli ultimi dodici mesi;
- Aver completato la procedura MOL (Mancanza di occasioni di lavoro);
- Aver maturato minimo 90 giorni di lavoro o 360 ore lavorate nel corso degli ultimi dodici mesi.
Per calcolare il numero di giornate di lavoro utili occorre prendere in considerazione la condizione più favorevole per il dipendente. Se, per esempio, dalla busta paga risultano 25 giorni retribuiti, 20 giorni lavorati e 28 giorni ai fini INPS si prenderà quest’ultimo valore per procedere con il conteggio.
L’interessato dovrà presentare domanda dopo 60 giorni passato il 45esimo giorno di disoccupazione. Da quel momento, ha altri 68 giorni per inoltrare la richiesta, poi il diritto decadrà. Significa, dunque, che la domanda di Sostegno al Reddito si deve effettuare tra il 106esimo e il 173esimo giorno successivo all’ultimo rapporto di lavoro in somministrazione.