C’è un Bonus salute che permette di risparmiare sulle spese di analisi, visite mediche e acquisto dei farmaci. Vediamo come funziona.
Il diritto alla salute è un bene da tutelare. Tutti i cittadini di una nazione civile ed evoluta dovrebbero avere la possibilità di tenere sotto controllo le proprie condizioni fisiche e mentali e di curarsi all’occorrenza.
In Italia la questione salute è piuttosto delicata. Abbiamo la fortuna di avere medici di base qualificati e professionisti da contattare in caso di necessità e ospedali pronti all’assistenza anche senza assicurazione. Purtroppo, però, la situazione non è così idilliaca come potrebbe sembrare specialmente in alcune realtà. Pronti soccorso con un solo medico a coprire troppe richieste di interventi, assenza di macchinari fondamentali come la risonanza magnetica, infermieri oberati di lavoro che devono svolgere compiti superiori a quelli previsti, ritardi e attese infinite per esami e visite mediche.
La sanità pubblica è in difficoltà tanto che molti cittadini sono costretti a ricorrere al privato per poter risolvere un disturbo o avere una diagnosi in tempi brevi con costi che lievitano. In generale la salute chiede un esborso importante, somme che non tutte le famiglie possono permettersi di affrontare.
In Italia è richiesto il pagamento di un ticket sanitario per coprire parte dei costi del servizio richiesto. Il contributo economico pagato dal cittadino serve proprio per sostenere la spesa delle prestazioni sanitarie di cui si usufruisce. In alcuni casi, però, è possibile avere accesso ad un Bonus, l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario in riferimento a visite, esami, analisi necessarie in presenza di una specifica patologia.
Il beneficio può scattare in determinate situazioni reddituali associate all’età o alla condizione sociale (codici esenzioni da E01 e E04) oppure in presenza di una patologia cronica o rara, con uno stato di invalidità accertato e in altri casi particolari come la gravidanza o la diagnosi precoce di tumori. L’esenzione va richiesta presso l’apposito sportello ASL presentando un’autocertificazione attestante i requisiti.
Se i motivi alla base della domanda sono medici potrà essere il medico di base o pediatra ad inoltrare la richiesta di esenzione dopo aver accertato la patologia. Dopo aver registrato l’esenzione, il medico prescrittore potrà consultare la lista degli esenti fornita dall’Anagrafe Tributaria tramite il Sistema Tessera Sanitaria e verificare che il nome del paziente sia realmente inserito in tale elenco per poi riportare sulla ricetta il codice esenzione di riferimento.