Molte aspettative sono rivolte alla Banca Centrale Europea (BCE) e alle sue prossime decisioni sulla politica monetaria, in particolare sui tassi di interesse.
Il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di una casa ha registrato una significativa diminuzione a gennaio 2024, scendendo al 3,99% rispetto al 4,42% di dicembre 2023. Questo dato, certificato dal rapporto mensile dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana), segna una prima inversione di tendenza per i mutui, confermando i primi segnali di diminuzione dei tassi di mercato. Ecco quanto si dovrà pagare.
Anche l’IRS a 10 anni, l’indice dei mutui a tasso fisso, ha registrato una diminuzione nei primi 14 giorni di febbraio 2024, attestandosi in media al 2,69%, in calo di 83 punti rispetto al massimo registrato. Questi dati indicano un trend di diminuzione dei tassi che potrebbe influenzare positivamente il settore immobiliare.
L’inversione di tendenza sui mutui per l’acquisto di una casa è iniziata (in maniera non troppo convinta) nel gennaio 2024 e ha proseguito nel mese di febbraio, dimostrando che i mercati stanno già rispondendo alle attese al ribasso dei prossimi mesi. Molte aspettative sono ora rivolte alla Banca Centrale Europea (BCE) e alle sue prossime decisioni sulla politica monetaria, in particolare sui tassi di interesse.
Le novità potrebbero essere dietro l’angolo. Sempre e comunque per volere della Banca Centrale Europea. Si prevede che una possibile riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE, soprattutto in estate, potrebbe avviare una discesa più consistente anche delle rate dei mutui, influenzando così positivamente il mercato immobiliare.
Nel frattempo, l’Istat ha certificato un calo delle compravendite immobiliari nella prima metà dello scorso anno, accompagnato da una contrazione ancora più consistente del numero di mutui. Questo suggerisce che le famiglie italiane potrebbero essere alla ricerca di alternative di finanziamento o stiano rinviando l’acquisto di immobili a causa delle condizioni economiche sfavorevoli.
Le prospettive per il 2024, con l’atteso taglio dei tassi da parte della BCE, potrebbero dare nuovo slancio al mercato immobiliare, rilanciando la domanda di mutui e sostenendo le compravendite. Tuttavia, le banche dovranno anche considerare il loro ruolo nel sostenere lo sviluppo economico e sociale del paese, bilanciando gli interessi dei propri investitori con le esigenze della società nel suo complesso.
Parlando più precisamente di cifre, prendendo come esempio la rata di un mutuo medio variabile di recente sottoscrizione (126.000 euro in 25 anni, Ltv 70%, stipulato a gennaio 2022), l’importo dovuto nel dicembre del 2023 era arrivato a superare i 750 euro.
Secondo le previsioni dei Futures, però, esso potrebbe scendere sfiorando i 740 euro a partire dal secondo trimestre del 2024, per calare di altri 30 euro nel terzo trimestre e chiudere l’anno a circa 660 euro, vale a dire quasi 100 euro in meno rispetto alla rata di dicembre 2023. Dunque, a giugno 2025 la rata potrebbe arrivare poi a circa 630 euro, con un calo complessivo di 120 euro.