Come andrà evolvendosi dal punto di vista degli importi l’assegno unico nel 2024? Vediamo come cambierà il suo valore.
L’Assegno Unico ha rappresentato e rappresenta ancora oggi una delle forme di sostegno economico più importanti per milioni di nuclei familiari. L’importo corrisposto infatti è a beneficio dei figli a carico e viene percepito dalle famiglie mensilmente per molti anni, dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21esimo anno di età del diretto interessato.
Nel caso di figli con disabilità invece, non sono previsti limiti di età, pertanto continuerà ad essere erogato per tutta la sua vita. Qualcosa potrebbe però cambiare nel 2024 per quanto riguarda gli importi e sembra trattarsi di novità positive.
Prima di addentrarci in quelle che potrebbero essere le novità dell’Assegno Unico, è bene ricordare che il suo importo varia sulla base dell’Isee. Più esso aumenta, più l’assegno va a diminuire variando da un minimo di 50 ad un massimo d 175 euro al mese per ogni figlio minorenne; superati i 18 anni e fino al compimento del 21esimo anno di età invece gli importi hanno una variabilità compresa tra 25 e 85 euro al mese.
Inoltre per ogni figlio successivo al secondo l’importo base dell’assegno viene maggiorato di una cifra variabile tra 15 e 85 euro al mese sempre sulla base dell’Isee. L’aumento è del 50% a condizione che il valore dell’Isee non superi i 40mila euro. Invece per famiglie con almeno quattro figli a carico è la maggiorazione forfettaria ad aumentare del 50%.
Stando alle anticipazioni legate alla prossima manovra di bilancio l’importo dell’assegno unico potrebbe essere oggetto di un aumento anche per le famiglie con tre figli a carico a differenza di quanto avviene oggi con l’incremento previsto unicamente nel caso di nuclei familiari aventi almeno quattro figli a carico.
Si sta valutando anche una seconda novità ovvero andare ad abolire il limite dei 21 anni: questo consentirebbe alle famiglie di poter godere di un supporto economico per sostenere le spese universitarie dei propri figli. Altra ipotesi è, infine, il possibile ritorno delle detrazioni per i figli a carico di qualsiasi età mentre ad oggi tale detrazione è riconosciuta unicamente nel caso di età uguale o superiore a 21 anni. Questa misura porterebbe una preziosa boccata di ossigeno a milioni di famiglie e sono in tanti a sperare che venga confermata.