Il direttore generale della Carifermo, Ermanno Traini, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di radiofm1.it: le sue dichiarazioni
La Carifermo, noto istituto bancario che conta 57 filiali tra Marche Abruzzo e Lazio, non vuole fermarsi e punta a crescere sempre più come sottolineato dal direttore generale Ermanno Traini.
La Cassa di Risparmio di Fermo è stata fondata nel 1857 ed è presente, con 57 sportelli attivi, nelle province di Fermo, Ascoli, Ancora, Macerata, Teramo, Pescara e Roma.
Traini, nel corso dell’intervista, ha spiegato cosa significa essere la banca del territorio: “Vuol dire raccogliere un circuito virtuoso, fare da volano agli investimenti e da ombrello nei momenti difficili. Siamo una banca con le antenne sempre alzate per interpetrare le situazioni attuali e i possibili scenari per dare valore aggiunto ad imprese e famiglie”.
Poi ha aggiunto: “Noi crediamo tanto alla banca relazionale: anche nella scelta delle professionalità, il senso di appartenenza al territorio al suo peso. Le banche vanno sempre di più verso la digitalizzazione basti pensare che il 95% delle transazioni si effettua ormai online ed anche per questo che investiamo i cybersecurity per tutelare la clientela. La tecnologia però non sostituisce mai fatto umano”.
Ermanno Traini ha poi sottolineato come i numeri relativi alla crescita della Carifermo sono in continuo aumento e che l’istituto bancario sotto il periodo del Covid ha erogato oltre 200 milioni di euro di finanziamenti. Inoltre la Carifermo fermo cresce anche nei rapporti di conto corrente e nelle varie relazioni con le imprese.
Il direttore generale dell’istituto bancario ha specificato come la forza sta tutta dei principi, dell’avere una certa etica nonché un rapporto leale con la clientela.
Per quanto concerne l’investimento sui giovani, Traini ha confermato: “L’età media del personale sta scendendo sensibilmente siamo passati da una media oltre 51 anni ad una sotto i 48. Il 30-35% dei dipendenti è nato dopo il 1981 e il 15% dopo il 1997. In un tempo in cui i giovani tendono andare via dal territorio noi registriamo l’inverso alcuni colleghi venivano da esperienze milanesi e sono tornati qui”.