Una nuova tipologia di contratto fa stare tranquilli coloro che mettono in affitto la propria cosa: ecco di cosa si tratta.
Il tema degli affitti presenta una nuova tipologia di contratto, che rende più sereni coloro che propongono la loro abitazione. Oltre a quelli a lunga durata, segnati da un arco di tempo che include alcuni anni, c’è infatti un’altra via da conoscere.
Il nuovo tipo di accordo tra inquilino e proprietario dell’immobile può prendere forma anche sulla base di una soluzione di breve durata. A dare sollievo a chi affitta la propria casa, è il contratto di locazione ad uso transitorio, valido soprattutto in determinate circostanze: ad esempio, una locazione stagionale che si lega a motivi di lavoro o di studio.
Questa modalità può essere davvero interessante sia per i proprietari che per gli inquilini. Andiamo quindi a vedere di cosa si tratta e come funziona nei dettagli il tutto.
Contratto di locazione ad uso transitorio: cos’è e come funziona
Il contratto di affitto ad uso transitorio viene stipulato in presenza di esigenze abitative particolari. Tale accordo non deve essere confuso con quelli per affitti brevi presi per locazione turistiche, per cui è presente un regolamento diverso.
Il contratto viene regolamentato, oltre che dalla legge nazionale, anche dalle disposizioni dei singoli Comuni in accordo con le associazioni che rappresentano inquilini e proprietari di casa. La durata è minore rispetto agli ordinari e va da un minimo di 30 giorni ad un massimo di 18 mesi.
Anche questo tipo di contratto deve essere redatto in forma scritta e registrato, al pari dei normali accordi di locazione, presso l’Agenzia delle Entrate. L’accordo viene stipulato dal locatore, il proprietario della casa e il locatario, l’inquilino che abita presso l’abitazione versando una somma al locatore.
Le parti coinvolte sottoscrivono un contratto scritto tra privati, per questo motivo è fondamentale che siano persone fisiche che non operano come impresa. Ogni accordo deve anche indicare in maniera chiara qual è la motivazione per cui si sta stabilendo un contratto transitorio. Le ragioni possono essere collegate all’esigenze di lavoro o di studio.
Il rinnovo del contratto di locazione ad uso transitorio è consentito a seguito della comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla scadenza. Tale possibilità è concessa solo una volta, per cui al secondo rinnovo si trasforma in un contratto ordinario.