Le lavoratrici mamme di due o più figli devono inviare un’autocertificazione al proprio datore di lavoro per ricevere il bonus dedicato.
La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto il bonus mamme per le dipendenti con figli. Il fine è aumentare l’entrata mensile e il budget familiare. Vediamo come accedere alla misura e in cosa consiste.
Il bonus mamme è valido per l’anno 2024 e rappresenta un aiuto per le donne che lavorano come dipendenti e hanno due o più figli a carico. La misura è stata introdotta con la Legge di Bilancio e rientra nel più ampio pacchetto di sostegni alle famiglie e ai lavoratori. Il beneficio prevede un esonero contributivo del 100% per la madre lavoratrice delle quote dovute per invalidità, vecchiaia e superstiti (9,19% dello stipendio) con tetto massimo di 3 mila euro all’anno.
L’esonero vale per le donne con contratto a tempo indeterminato sia nel pubblico che nel privato (incluso anche il lavoro part time e i nuovi contratti) che hanno due figli, con l’ultimo nato di età inferiore ai 10 anni, o tre figli, con il più giovane sotto i 18 anni. Le lavoratrici con due figli potranno contare sul beneficio dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, mentre se si hanno tre figli la decontribuzione rimarrà attiva fino al 2026.
Bonus mamme 2024: come inviare l’autocertificazione per riceverlo
L’attivazione del bonus mamme è automatica, ma per semplificare e velocizzarne l’ottenimento è possibile inviare un’autocertificazione al datore di lavoro. Lo ha comunicato l’INPS nella Circolare numero 27 del 31 gennaio 2024. Tale comunicazione si rivolge sia alle dipendenti pubbliche che private, a condizione che abbiano un contratto di lavoro subordinato.
Si può inviare un’autodichiarazione per notificare al datore di lavoro l’intenzione di usufruire dell’esonero contributivo indicando il numero dei figli e i loro codici fiscali. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale non pubblica modelli da utilizzare per l’invio, ma suggerisce unicamente i dati da inserire in un’autodichiarazione sottoscritta dalla lavoratrice madre di due o più figli.
Nella Circolare in questione si legge anche che i datori di lavoro possono – una volta ricevute le autodichiarazioni – esporre l’esonero spettante alla dipendente nelle denunce retributive indicando i codici fiscali dei figli della lavoratrice. Per l’invio diretto dei codici fiscali all’ente previdenziale occorrerà attendere la comunicazione che informerà dell’attivazione di tale procedura.
Concludiamo con la quantificazione dell’aiuto economico. Essendo la soglia massima di 3 mila euro all’anno, il limite di esonero contributivo per il periodo di paga mensile è di 250 euro. La cifra andrà riproporzionata in caso di rapporti instaurati o risolti nel corso della mensilità.