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Economia

Contributi puri per la pensione: ecco perché bisogna fare attenzione, si rischia di perdere tutto

Attenzione ai contributi per la pensione: basta il minimo errore o fraintendimento e rischi di perdere tutto. Vediamo la questione nei dettagli.

Quando parliamo di pensione, il fattore più importante da considerare sono i contributi. Forse non lo sai, ma questi non sono proprio tutti uguali e basta il minimo errore per perdere ogni cosa. Vediamo a quali particolari prestare la massima attenzione.

Attenzione ai contributi o perdi tutto – Ascoli.cityrumors.it

Non esiste misura previdenziale che non metta al primo posto il requisito contributivo. Quando si tratta di pensioni in Italia, insomma, il fattore più importante non è l’età ma sono i contributi. Se ci sono misure che non hanno alcun requisito anagrafico, non esiste procedura che non richieda di aver versato almeno un minimo di contributi. Essi sono fondamentali per due ragioni: la possibilità stessa di accedere alla pensione e la determinazione dell’importo della prestazione che andremo a ricevere.

Infatti dal 1996 in avanti, in seguito alla riforma Dini, l’ammontare delle pensioni viene calcolato con il sistema contributivo che, come suggerisce il nome stesso, si basa sugli anni di contributi versati – oltreché sul valore degli stessi e sull’età in cui una persona esce dal lavoro. Una cosa che in pochi sanno, però, è che non tutti i contributi sono uguali ai fini dell’accesso alla pensione. Se non fai attenzione, rischi di perdere ogni cosa.

Pensione, un particolare da non trascurare assolutamente: ti salvi solo se hai questi contributi

I contributi sono fondamentali, dunque, ma non sono uguali tra loro: alcuni, purtroppo, non puoi nemmeno utilizzarli in certi casi. A cosa bisogna fare attenzione? Per andare in pensione, non sempre sono necessari 20 anni di contributi come richiesto dalla Legge Fornero: a volte ne bastano solo 5. Chi ha già compiuto 71 anni, infatti, può lasciare il lavoro purché questi 5 anni di contributi siano stati tutti versati a partire dal 1996, cioè dall’entrata in vigore del sistema di calcolo contributivo.

I contributi non sono tutti uguali: a cosa prestare attenzione – Ascoli.cityrumors.it

Si badi bene: deve trattarsi di contributi effettivi e non figurativi. Non valgono, quindi, quelli versati durante il periodo del servizio militare, i mesi di maternità o i periodi di disoccupazione indennizzata. I lavoratori definiti “contributivi puri”, non hanno contributi versati prima del 1996 (quando era ancora in vigore il sistema retributivo per calcolare l’importo delle pensioni).

Che fare, dunque, se hai dei contributi antecedenti al 1996 ma non arrivi ai 20 anni richiesti dalla Fornero? Non tutto è perduto. Chi li ha antecedenti al 1996, raggiunti i 71 anni può richiedere comunque la pensione di vecchiaia contributiva optando per il computo degli accrediti verso la gestione separata dell’Inps. In questo caso, però, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  • Minimo 15 anni e massimo 18 di contributi fino al 31 dicembre 1995;
  • Almeno 5 anni di contributi a partire dal 1996;
  • Almeno un mese nella gestione separata dell’Inps.
Samanta Airoldi

Laurea e Dottorato in Filosofia, svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Scrivo prevalentemente articoli di Politica ed Economia ma mi piace anche occuparmi di fitness e benessere. Nel mio tempo libero amo fare sport, andare al cinema e guardare serie tv.