La legge impone degli obblighi ai cittadini in riferimento alla caldaia e alla sua manutenzione. Nessuno può esimersi dall’adempimento.
La manutenzione della caldaia è un aspetto da non sottovalutare, sia per non correre rischi di salute sia per evitare di incorrere in sanzioni pecuniarie onerose. Vediamo quali sono gli obblighi imposti dalla legge.
L’adeguata manutenzione della caldaia garantisce un funzionamento corretto ed efficace e permette di ridurre il consumo di energia con un risparmio in bolletta. Inoltre, con la manutenzione preventiva si limita il rischio di guasti improvvisi dai costi molto alti riuscendo, infatti, ad intervenire prima che si verifichino danni importanti. In più, solo con una corretta manutenzione si riducono i pericoli per la sicurezza degli occupanti dell’abitazione.
Procedere con tale operazione non è una libera scelta del cittadino, ma un obbligo imposto dalla legge (DPR 74/2013 aggiornata con DL 10 febbraio 2014 del Ministero dello Sviluppo Economico). La normativa stabilisce come periodicamente un tecnico specializzato e abilitato debba eseguire un controllo sull’impianto e aggiornare il libretto in dotazione della caldaia indicando l’intervento effettuato. Solitamente, questo procede con una manutenzione ordinaria e una revisione dei fumi di scarico.
La periodicità dei controlli di revisione è stabilita dalla normativa in base alla tipologia di alimentazione e alla potenza della caldaia. Se l’apparecchio è a metano GPL o gas con potenza termica maggiore o pari a 100 kW, allora si dovrà chiamare il tecnico ogni due anni. Se la caldaia è GPL o gas con potenza termica tra 10 e 100 kW, ogni quattro anni. La manutenzione per ottenere il bollino blu, invece, è annuale.
Saltare le scadenze significa incorrere in sanzioni di importo variabile tra 500 e 3.000 euro. L’obbligo deve essere ottemperato dal responsabile dell’impianto – ossia il proprietario, il conduttore, o l’amministratore di condominio in caso di impianti centralizzati. Il tecnico abilitato dovrà controllare il corretto funzionamento dell’impianto e di ogni componente, la pulizia e l’efficienza delle parti.
Poi, passerà alla revisione dei fumi di scarico per verificare che le emissioni della caldaia rispettino i limiti di gas inquinanti sprigionati nell’aria. Un altro accertamento riguarda il tiraggio della caldaia, la capacità di espulsione dei fumi di scarico. Il costo della revisione e il controllo dei fumi varia tra i 100 e i 200 euro; mentre per ottenere il bollino blu (o verde a seconda del soggetto che lo rilascia) si dovrà pagare tra i 30 e gli 80 euro. Ricordiamo, infine, che l’obbligo di manutenzione vale anche per le seconde case.