L’uomo più ricco di Germania possiede un patrimonio di ben 40 miliardi di euro, ma sul suo successo sono recentemente emerse delle ombre.
La Germania è uno dei Paesi più ricchi del mondo ed è quello europeo più in salute dal punto di vista imprenditoriale e economico. Di recente Vanity Fair ha stilato una classifica degli imprenditori più ricchi di Germania ed in cima a questa speciale classifica c’è anche il proprietario di una delle aziende più importanti e conosciute al mondo la Kuehne + Nagel.
Fondata nel 1890 da Alfrede Kuehne e Friederich Nagel, questa ditta di spedizioni ha presto ottenuto un ruolo di spicco in Germania e dopo il secondo dopoguerra anche nel resto d’Europa. Oggi è ancora la ditta di spedizioni numero uno del Paese teutonico e una delle più importanti al mondo. Il suo proprietario, nonché presidente onorario è l’87enne Klaus-Michael Kuehne.
Stando a quanto rivelato da VF, l’imprenditore tedesco oggi avrebbe un patrimonio di ben 40,9 miliardi di euro. Negli anni in cui è stato a capo dell’azienda, Klaus-Michael è stato in grado di ingrandire il business di famiglia, ampliando l’attività dell’azienda in più campi: oggi infatti possiede anche la quota di maggioranza della Lufthansa, il colosso delle navigazioni Hapag-Llyod, l’azienda distributrice di prodotti chimici Brenntag, la rete di autobus operante in Nord America Greyhound e la squadra di calcio Amburgo HSV.
Un vero e proprio impero che ha permesso a questo uomo d’affari di diventare l’imprenditore più ricco di Germania e uno dei più ricchi del mondo. Oltre agli onori, tuttavia, la rivista americana ha portato alla luce una pesante accusa e ombre sulle origini delle fortune della Kuehne + Nagel.
Prima di esporre le rivelazioni di Vanity Fair va precisato che l’attuale proprietario e presidente onorario dell’azienda all’epoca dei fatti era poco più che un bambino e che dunque, anche qualora le accuse fossero confermate, non avrebbe alcun legame con il nazismo né alcuna colpa per quanto successo.
Va inoltre precisato che durante il periodo di dittatura nazista era impossibile non avere legami con il regime di Hitler e che l’unico modo per continuare a lavorare ed essere liberi era quello di sottostare alle imposizioni del regime. Negli anni passati tantissime aziende storiche tedesche hanno aperto i loro archivi per permettere a ricercatori e studiosi di esaminare le loro redditizie attività con il regime. Nel 2000 tutte le aziende storiche, compresa la Kuehne + Nagel, hanno versato 2,5 miliardi di dollari a un fondo per i parenti delle vittime dell’olocausto.
Tuttavia pare che nel caso dell’azienda più ricca di Germania pare che ci sia qualcosa in più. Il primo indizio risiede nella decisione dell’azienda di non rendere pubblici i propri archivi, il secondo indizio lo si trova nel cimitero Ohlsdorf ad Amburgo: qualcuno ha infatti disegnato una svastica rosso e nera sulla tomba della famiglia Kuehne, mentre sulla lapide di Alfred (il nonno di Klaus-Michael) si leggeva “M-Aktion”.
Basta una breve ricerca per scoprire che “M-Aktion” era l’abbreviazione di “Möbelaktion”, in italiano “Operazione Mobili”. In pratica il regime nazista aveva ordinato l’esproprio degli averi delle famiglie ebree confinate nei campi di concentramento sia in Germania che in tutti i Paesi occupati.
L’accusa è dunque chiara, chi ha vandalizzato la tomba dell’imprenditore ha voluto accusare la famiglia Kuehne di aver ottenuto la sua fortuna stringendo accordi con i nazisti e diventando la ditta di spedizioni principale del regime. Inoltre, sempre secondo l’accusa, sarebbe stata proprio l’azienda ad occuparsi di trafugare gli oggetti di valore dalle case degli ebrei deportati.