Attenzione a come compilare la dichiarazione dei redditi e quali somme dichiarare. Queste non devono essere riportate o pagherai inutilmente.
La dichiarazione dei redditi si effettua attraverso il modello 730, sul quale vengono riportati i propri redditi. Si tratta di un adempimento che si fa una volta l’anno. In genere la dichiarazione dei redditi deve essere presentata entro il 30 novembre, può essere effettuata sia in via telematica che rivolgendosi ad un professionista del settore.
Nel caso in cui il soggetto abbia avuto dei problemi, è possibile consegnare anche il modello dei redditi precompilato in ritardo, per farlo infatti ci sarà tempo fino al 28 febbraio, tuttavia bisognerà pagare una differenza per l’inadempimento.
Tale dichiarazione permette al contribuente di comunicare all’amministrazione finanziaria quali siano stati i redditi percepiti e le imposte pagate. Alcune tipologie, tuttavia, per varie motivazioni non devono essere indicate dal contribuente nella propria dichiarazione dei redditi: vediamo quali sono nel dettaglio così da non commettere errori.
Alcune fonti di reddito sono esenti dall’Irpef e non devono essere riportate nella dichiarazione dei redditi. In particolare, a non dover essere fornite, sono alcune tipologie di pensione, gli assegni, l’accompagno, gli assegni erogati agli invalidi, alcuni sussidi, le pensioni sociali e quelle corrisposte ai carabinieri o a chi ha effettuato il servizio di leva.
Lo stesso vale per l’indennità di mobilità, gli assegni erogati dalle università per la collaborazione ad attività di ricerca e le borse di studio. I redditi esenti dalla tassazione sono quelli percepiti da una collaborazione occasionale, che non superino i 4800€ lordi l’anno. Esonerato è anche chi utilizza i voucher dell’Inps. Un altro importo da escludere quando si effettua la dichiarazione dei redditi, è il denaro ottenuto dei trattamenti di fine rapporto.
Il TFR infatti è esente dall’Irpef, ed è soggetto alla tassazione separata. Ciò vale anche per l’indennità e le somme percepite una tantum. Un altro reddito escluso è l’assegno di maternità. Ad avere l’obbligo invece, sono tutti i possessori di Partita Iva, anche se non è stato percepito alcun reddito e i lavoratori dipendenti che hanno ricevuto somme di integrazione salariale.
Obbligati alla presentazione sono anche tutti coloro che hanno conseguito la plusvalenza e i redditi di capitale da assoggettare ad imposta sostitutiva. Ma anche i lavoratori dipendenti e i percettori di redditi che non hanno subito trattenute, chi ha conseguito un reddito sul quale l’imposta è applicata separatamente e chi ha percepito un reddito superiore alla soglia indicata dagli enti.