La divisione di un’eredità tra gli eredi è una questione sempre delicata. Vediamo come sono le procedure e le lungaggini burocratiche.
La tutela della divisione tra gli eredi dei beni terreni di una persona è qualcosa che la legge italiana tutela in maniera molto specifica. Questo perché quando c’è da mettere le mani su beni terreni ereditati da parenti defunti storicamente nascono o si inaspriscono problemi intra familiari che possono causare molti problemi. Ecco perché le leggi sulla divisione dei beni tra gli eredi di un defunto è molto specifica e piena di burocrazia.
La legge di successione dei beni in Italia è estremamente specifica sia per nelle parti più generali sia per i casi più particolari, ma in genere si specifica in una serie di passaggi burocratici sempre uguali. Questi passaggi possono essere percepiti come lungaggini inutili, ma sono fondamentali per evitare di commettere errori e far nascere crisi familiari che spesso non si risolvono se non con tanto tempo e lavoro.
Questi passaggi devono essere completati in maniera corretta per poter fare in modo che gli eredi designati possano entrare in possesso dei beni che gli spettano. Nel caso in cui uno solo di questi passaggi dovesse essere saltato, eseguito incorrettamente, o ci dovessero essere sospetti di manomissioni da parte di qualcuno si potrebbe mettere in discussione l’intera procedura. Di conseguenza la possibilità di non ottenere l’eredità che spetta agli eredi è concreta. Il tutto comincia con la convocazione di tutti gli eredi da parte del notaio, che procederà in seguito alla lettura del testamento del defunto.
Un primo importante passaggio in questo momento è quello della collazione. Si tratta di un passaggio in cui i parenti prossimi del defunto fanno un inventario di tutti i beni ad essi donati dal defunto quando questi era in vita. Questa operazione serve per capire quanto il defunto abbia donato ad ognuno dei parenti prima di morire, in modo da mettere in chiaro la situazione di ognuno rispetto al defunto e stabilire un termine di equità tra tutti i parenti prossimi.
La collazione è obbligatoria quando a concorrere all’eredità sono solo i discendenti del defunto oppure i discendenti e il coniuge. L’obbligo si estende anche nel caso che al passaggio dell’eredità partecipi un coniuge separato. Un coerede che ha ricevuto un bene dal defunto quando era in vita può evitare di partecipare alla collazione se rinuncia all’eredità.
Il passaggio della collazione è solo uno dei tantissimi che compongono la burocrazia attorno alla Legge di successione. Questo tra l’altro è un passaggio che non si presenta in tutti i casi di una successione di beni. Dopo i questi ci sono diversi altri passaggi importanti come il blocco del conto corrente del defunto in modo che non si possa accedere ai suoi beni prima della divisione tra gli eredi.
C’è da considerare poi la doppia possibilità di divisione dell’eredità. Se esiste un testamento del defunto che divide i suoi beni tra gli eredi si segue le ultime volontà del defunto, ma in mancanza di questo e nel caso gli eredi non trovino un accordo tra loro si procede alla divisione giudiziale.