Fermo amministrativo per l’auto? Ecco la soglia entro cui scatta: la risposta non è così scontata: c’è un limite che preoccupa.
Quando si hanno debiti con il fisco, ci sono diversi modi con cui l’Agente per la Riscossione si può rifare nei confronti del debitore. Tra questi, spicca senza dubbio il fermo amministrativo: vediamo quali sono i limiti e le soglie per le quali è previsto.
Il fermo amministrativo è una misura cautelare e può essere applicato dall’Agente per la Riscossione se il debitore non paga. Questo potere non è concesso ai creditori privati, che invece possono sottoporre a pignoramento il veicolo del debitore. Ecco quando è previsto il fermo, a partire da quale importo può scattare e che procedura deve essere rispettata.
Fermo amministrativo, entro quale importo scatta: tutto quello che c’è da sapere sulla soglia
Con il fermo amministrativo si dispone il blocco dei veicoli intestati al debitore, infatti questo può essere attuato su qualsiasi autoveicolo o motoveicolo che viene iscritto nei pubblici registri. In particolare, con la misura in questione si procede a bloccare il mezzo con l’iscrizione al Pra e, a quel punto, il debitore non può più circolare. Se dovesse farlo ed essere fermato, quest’ultimo rischierebbe di essere punito con una sanzione amministrativa che va da 1.984 euro a 7.937 euro.
Di conseguenza, si applicherebbe anche la revoca della patente e la confisca del veicolo. Tale potere, però, in sostanza è solo dell’Agenzia delle Entrate oppure di società che si occupano di recuperare i crediti di Comune e Regione. Prima del ricevimento della cartella esattoriale, il fermo non può essere mai attuato. Ma è prevista una soglia minima?
Secondo la legge, il debito per l’applicazione del fermo amministrativo non ha alcun limite. Questa misura può essere applicata anche per piccoli debiti. Anzi, essa risulta conveniente proprio in tal caso: se l’importo è più elevato, infatti, il debitore potrà procedere con l’acquisto di un nuovo mezzo intestato ad un altro familiare. Teoricamente è possibile vendere l’auto con il fermo, ma chi la compra non può metterla in circolazione.
Nel caso di creditori privati, questi possono avvalersi solo del pignoramento, ma è chiaro che è difficile mettere all’asta un veicolo che non abbia un buon valore commerciale. Ci sono, inoltre, dei limiti per i veicoli utilizzati per attività imprenditoriale o professionale. Questi, iscritti nel libro dei cespiti ammortizzabili, non possono essere sottoposti a fermo amministrativo.
La misura non ha una data di scadenza, ma rimane fino a quando il debito viene saldato. Dopo 60 giorni dalla notifica della cartella, l’Esattore comunica al contribuente un preavviso di fermo con 30 giorni di anticipo per dare a quest’ultimo la possibilità di pagare o chiedere una rateazione. Se viene chiesta, con il pagamento della prima rata, si ha la sospensione del fermo, che verrà poi cancellato del tutto solo con l’adempimento totale del debito.