Forse non tutti sono al corrente che è possibile richiedere oltre 1.000 euro per i figli grazie all’intervento del Governo, ecco come fare.
Non è un mistero: l’Italia si trova in pieno inverno demografico. Il nostro Paese ha appena fatto il record di medaglie alle Olimpiadi. Se esistessero i Giochi della natalità, saremmo agli ultimi posti nel mondo, collezionisti di record negativi. Al giorno d’oggi avere un figlio nel Belpaese costa non poco, ad esempio.
Stando ai dati forniti di recente da Bankitalia ogni famiglia italiana spende in media 645 euro al mese per un figlio, dalla nascita fino al compimento della maggiore età. Si tratta di una cifra equivalente a circa un quarto del reddito medio delle famiglie italiane. Più o meno come una rata del mutuo, per rendere l’idea.
Sarebbe semplicistico ridurre il problema della denatalità al solo fattore economico. Forse però non tutti sanno che la normativa italiana prevede una serie di sussidi, agevolazioni e bonus da sommare all’assegno unico, all’assegno di maternità e al bonus asilo nido che sommati superano i 1000 euro di intervento statale per i figli.
Oltre 1.000 euro per i figli grazie all’intervento statale, come ottenerli
Come ricorda Money.it, sommando tutti questi benefici riconosciuti in sede di dichiarazione dei redditi dallo Stato ai genitori che sostengono l’onere economico della crescita dei figli si può arrivare fino a 1.049 euro. In un certo senso si può parlare di un “bonus” da 1.049 euro sotto forma di sconto sull’Irpef.
Nel caso dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, questo corrisponde a un rimborso in busta paga o sul cedolino della pensione. Si può arrivare alla cifra di 1.049 euro sommando il massimo ottenibile da ciascuna delle detrazioni che spettano a chi ha figli. Si può partire dai 120,08 della detrazione per gli asili nido (detrazione al 19& su una spesa massima annuale di 632 euro)) e da quella per le spese di istruzione (19% su una spesa massima di 800 euro, pari a 152 euro per ogni figlio).
Ci sono poi le detrazioni per lo sport e il trasporto pubblico dei figli, che permettono di detrarre rispettivamente 39,9 euro (detrazione al 19% su un massimale di spesa di 210 euro per ogni figlio) e 47,5 euro (lo sconto Irpef in questo caso deriva dalla solita detrazione al 19% su una spesa massima di 250 euro).
Infine abbiamo la detrazione per i conservatori e le scuole di musica: 190 euro (19%, da detrarre su un massimo di 1.000 euro di spesa annuale) e quella per le spese universitarie e di alloggio, che consente di portare in detrazione il 19% delle spese per l’alloggio fuori sede (spesa massima: 2.633 euro all’anno) e di fruire di uno sconto d’imposta pari a 500,27 euro. La somma di tutte queste detrazioni corrisponde a 1.049,75 euro, da sottrarre all’Irpef dovuta.