Il Bonus giovani permette ai ragazzi di costruire un futuro solido ma può essere richiesto fino ai 41 anni di età. A quali condizioni?
Quale futuro possono immaginare i giovani di oggi? A vent’anni quali prospettive di lavoro si hanno? In tanti casi senza un aiuto da parte dello Stato è impossibile pianificare il domani.
Per comprendere quale futuro aspetta i giovani di oggi presenteremo qualche dato fornito dal rapporto “Giovani 2024: Bilancio di una generazione”. In due decenni gli under 35 sono diminuiti del 21%. Circa 18 mila giovani laureati lasciano il Paese ogni anno per cercare fortuna all’estero. L’instabilità nel mercato del lavoro è sempre crescente, il 41% degli under 35 è impiegato in condizioni precarie. Da qui un senso di incertezza e frustrazione che colpisce i giovani.
Nel Sud Italia la disoccupazione giovanile è tre volte superiore rispetto al Nord e il salario medio annuale è molto più basso. In generale la retribuzione lorda media annua si attesta sui 15.616 euro (dato del 2022) per un giovane dipendente privato. Più alto il reddito nel settore pubblico, circa 23.253 euro lordi. Questi dati spaventano e indicano una sfida in atto. Lo Stato come aiuta i giovani volenterosi?
Le nuove agevolazioni fiscali previste dalla Legge 26/2024 sono dedicate ai giovani agricoltori. Il fine è promuovere e sviluppare l’imprenditoria giovanile nel settore dell’agricoltura. I contributi spettano ai titolari imprenditori agricoli di età compresa tra 18 e 41 anni. In presenza di una società di persone o cooperativa, almeno la metà dei soci dovrà essere costituita da giovani under 41 per ricevere le agevolazioni. In caso di società di capitali come requisito aggiuntivo c’è la costituzione degli organi di amministrazione con minimo il 50% di giovani agricoltori under 41.
Chi avvia l’attività potrà rientrare nel regime fiscale agevolato con applicazione dell’imposta sostitutiva del 12,50% delle imposte sui redditi, delle addizionali e dell’IRAP calcolata sull’imponibile. Sul reddito agrario, sui redditi di attività connesse e sui redditi diversi ai fini IRPEF l’imposta sarà applicata per scaglioni di reddito. L’IRAP sarà del 3,9% mentre per le addizionali occorrerà fare riferimento alla Regione e Comune di residenza.
Sempre per le nuove attività è prevista l’applicazione dell’imposta sostitutiva non su tutti i redditi ma solo sulla base imponibile. Tale beneficio sarà riconosciuto tramite esercizio di un’opzione con valenza dal primo periodo d’imposta e per i quattro successivi. Infine, citiamo l’agevolazione per la compravendita di terreni agricoli e pertinenze nella misura di 200 mila euro.