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Economia

Indennità di accompagnamento anche se si superano i 30 giorni di ricovero: arriva la novità più attesa

Sono state apportate importanti modifiche alle condizioni di erogazione dell’indennità di accompagnamento per le persone disabili: l’Inps rivede le condizioni.

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica, erogata a domanda, a favore dei soggetti mutilati o invalidi totali per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore, oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.

Indennità di accompagnamento: l’INPS cambia tutto – Ascoli.Cityrumors.it

Spetta a tutti i cittadini in possesso dei requisiti sanitari residenti in forma stabile in Italia, indipendentemente dal reddito personale annuo e dall’età. Tuttavia, questa agevolazione da parte dell’Istituto di Previdenza Sociale ha delle limitazioni alla sua erogazione.

Infatti, in linea generale, la cosiddetta indennità di accompagnamento decade nel momento in cui l’assistito venga ricoverato e debba rimanere in ospedale (o in una qualunque struttura) per un periodo che superi i 29 giorni. Eppure, l’Inps ha deciso di porre delle deroghe a sostegno di quelle persone che devono subire un ricovero più lungo.

Indennità di accompagnamento: a chi spetta anche dopo 30 giorni

L’ente ha fatto sapere, con il messaggio numero 3347 del 26-09-2023, che l’indennità di accompagnamento sarà corrisposta alla persona con disabilità anche in caso di ricovero in una struttura ospedaliera per un periodo superiore a 29 giorni, qualora quest’ultima non garantisca un’assistenza esaustiva.

L’Inps pagherà l’accompagnamento anche per un ricovero di oltre 30 giorni – Ascoli.cityrumors.it

Come si legge in un comunicato ufficiale dell’Istituto di Previdenza Sociale, l’indennità di accompagnamento non sarà sospesa nel caso in cui sia necessaria la presenza continua di un familiare o di un infermiere privato per attendere a tutti gli atti quotidiani della vita. La misura sarà erogata anche qualora il disabile sia un minorenne e sia, di conseguenza, necessaria la presenza del genitore per tutta la durata della giornata e del periodo di ricovero per coadiuvare la ripresa del minore.

Naturalmente, in caso di ricovero che vada oltre i 29 giorni, gli assistiti dovranno comunicare all’Inps che ci sarà bisogno di prolungare la prestazione. Per farlo, sul portale dell’ente è stata realizzata una nuova procedura telematizzata, che consente a tutti agli assistiti di segnalare il periodo di ricovero ospedaliero in cui sussistono le condizioni sopra citate.

Per continuare a percepire l’indennità di accompagnamento, quindi, il titolare del trattamento dovrà inviare una dichiarazione all’INPS al termine del ricovero, accedendo al sito www.inps.it con la propria identità digitale o con delega e seguendo il percorso Sostegni, Sussidi e Indennità > Per disabili/invalidi/inabili > Dichiarazioni di responsabilità e ricoveri indennizzati.  Sarà necessario dichiarare l’inizio e la fine del ricovero, oltre ad allegare una documentazione della struttura sanitaria in cui venga detto che l’assistito ha avuto bisogno di essere aiutato per tutta la durata della degenza.