Cosa potrebbe succedere nel 2025 sul fronte delle pensioni? Le ultime previsioni sugli importi dei cedolini non sono positive.
Capire come evolveranno le pensioni è essenziale per programmare il proprio futuro. Del resto, anche i trattamenti previdenziali possono essere protagonisti di ‘scossoni’ economici e, con il trascorrere del tempo, i cedolini potrebbero aumentare oppure essere oggetto di decurtazioni che ne andranno a ridurre gli importi.
Con il caro vita alle stelle, il potere di acquisto di milioni di pensionati è stato già messo a dura prova. E, anche se sono state adottate alcune misure per cercare di bilanciare i trattamenti pensionistici e fare in modo che non venissero erosi dall’inflazione, non sempre questo è bastato. Ed ora ci si domanda cosa potrebbe accadere di qui al 2025: le previsioni, almeno per il momento, non sono buone.
Gli aumenti decisi dal governo su una ricca fetta di pensioni hanno certamente comportato un incremento degli importi, ma c’è un problema. Infatti, tali misure sono a scadenza e hanno la durata di un solo anno: questo significa che il 31 dicembre 2024 verranno a concludersi e, a meno che l’esecutivo non trovi il modo, ovvero un ingente quantitativo di risorse, per rifinanziarle, dal 2025 i trattamenti pensionistici potrebbero risentirne pesantemente.
Cosa significa? Che le prestazioni potrebbero tornare a scendere riducendosi di importo e rendendo le cose davvero molto complicate per i pensionati, già oggi messi a dura prova dalla situazione economica italiana. Questo considerando il fatto che i prezzi medi dei beni e dei servizi utilizzati quotidianamente dalla popolazione restano e presumibilmente rimarranno ancora superiori a quelli del periodo 2021-2022.
Infatti, l’incremento aggiuntivo sulle pensioni andato ad aggiungersi all’aumento per la perequazione previsto ogni anno è stato inserito nella legge di Bilancio 2023 ed occorrerà riproporlo anche nella Manovra 2024 affinché possa durare. Il problema è che si tratta di misure del costo di decine di miliardi, soldi che al momento si fa molta fatica a trovare.
Non è dunque semplice ipotizzare una riconferma degli aumenti straordinari delle pensioni; mentre la possibilità di una riforma strutturale sembra al momento decisamente poco plausibile. Insomma, uno scenario complesso che porta a mettere in conto la possibilità che, a partire dal prossimo mese di gennaio, possano essere erogate cifre inferiori rispetto a quelle odierne.