Il Governo è a lavoro per la nuova Legge di Bilancio che dovrà essere approvata entro la fine dell’anno: le novità per le pensioni.
Dopo la pausa estiva, il Governo è tornato a lavoro. Una delle priorità è la Legge di Bilancio 2025: entro il 20 settembre dovrà essere inviato a Bruxelles il Piano strutturale di bilancio, in base alle nuove leggi Ue, mentre esattamente un mese più tardi il testo approderà in Parlamento per l’approvazione definitiva che dovrà avvenire entro il 31 dicembre.
Nella Manovra 2025 dovrebbero essere inserite diverse novità, anche se, secondo quanto trapelato al momento ed in considerazione del debito pubblico attuale, si prevede una Legge di Bilancio equilibrata e che dovrà servire principalmente per confermare alcune misure già in vigore. Alcune delle novità potrebbero riguardare le pensioni, ma ad ora si tratta solo di ipotesi.
Legge di Bilancio 2025, le novità che potrebbero essere inserite dal Governo
Pensioni, assegno unico, Irpef, taglio al cuneo fiscale e conferme di alcune misure già in vigore. Dovrebbero essere questi i punti principali della Legge di Bilancio 2025 su cui sta lavorando il Governo in queste settimane, in vista dell’arrivo in Parlamento previsto per il 20 ottobre e la successiva approvazione (entro il 31 dicembre).
Nella Manovra dovrebbe essere confermato il taglio al cuneo fiscale che permetterà ai lavoratori una retribuzione netta più alta in virtù dell’abbassamento delle imposte per i dipendenti. Inoltre, si è parlato, secondo quanto emerso sino ad ora, di alcuni sgravi Irpef per i redditi più bassi con un abbassamento delle aliquote almeno per quanto riguarda il secondo scaglione. Possibile anche un allargamento della flat tax fino a 100mila euro, obiettivo per cui da tempo si batte la Lega, ma che non è mai stato inserito nelle precedenti Manovre.
Conferme per quanto riguarda alcuni bonus destinati alle famiglie, come l’Assegno Unico Universale, che potrebbe subire solo qualche piccolo taglio per famiglie più benestanti, ed il bonus per le mamme lavoratrici che potrebbero essere esteso anche alle autonome e alle Partite Iva. Infine, non si escludono degli interventi sulle detrazioni e deduzioni fiscali.
Sempre secondo le indiscrezioni trapelate al momento, potrebbero essere previsti degli aumenti per le pensioni minime che potrebbero arrivare sino a 630 euro mensili, rispetto agli attuali circa 615, mentre si ipotizza un taglio per quelle di medio-alto. Infine, sempre riguardo le pensioni, di cui si è parlato in queste settimane per via della Riforma Inps, si starebbe lavorando sul trattenere un numero limitato di dipendenti pubblici fino ai 70 anni, ma su base volontaria.