Se non vuoi perdere la pensione minima devi fare attenzione: c’è un errore che viene commesso spesso e volentieri.
Andare in pensione nel nostro Paese può essere molto difficile. Infatti è necessario raggiungere i 67 anni di età e 20 anni di contributi maturati nel tempo. Non è per niente semplice ed è praticamente un traguardo per ogni lavoratore. Per questa ragione bisogna impegnarsi a fondo per riuscirci. Ma c’è un’opportunità da tenere a mente in circostanze del genere. E cioè di riscattare la cosiddetta pensione minima.
Si tratta di un sostegno economico disponibile per tutti quanti. I requisiti per ottenerlo sono sempre gli stessi in tal caso. Cioè che bisogna avere 67 anni di età e aver maturato almeno 20 anni di contributi. Può essere una buona opzione, se non dovesse esserci la possibilità di richiedere la pensione classica o quella anticipata. Tuttavia, c’è sempre l’eventualità che non venga riconosciuta. Vediamo insieme per quale ragione e in che modo si può prevenire.
Di base, la prestazione non spetta per tutte le pensioni liquidate con il sistema contributivo. Quindi, per coloro che hanno cominciato a versare i contributi a partire dal 1996. Il discorso non cambia per le persone che hanno scelto i fondi con la Gestione Separata. Oppure per coloro che hanno puntato su un’opzione contributiva. O ancora se si hanno redditi personali/coniugali piuttosto elevati. Inoltre, anche l’importo stesso è un elemento che non può essere trascurato.
Non è mai fisso in una pensione minima e varia ogni anno. Questo poiché viene effettuata una rivalutazione sul tasso stabilito. Ad esempio, nel 2024 è stato impostato a 598,61 euro. Ad ogni modo, c’è sempre il rischio di perdere la pensione minima a prescindere. Succede perché non si tratta di una forma di uscita dal mondo del lavoro. Bensì di un pagamento destinato a coloro che ricevono importi pensionistici mensili inferiori ai limiti di legge.
E anche se la propria pensione minima potrebbe essere richiesta in futuro, con il metodo della cristallizzazione si intende, in questo caso non avviene alcun cambiamento seppur venga accettata. L’importo erogato è il medesimo di prima. E in alcune situazioni può essere anche più basso di quello previsto. Per maggiori informazioni sulla propria posizione, sarebbe il caso di contattare l’INPS. Verranno spiegati i dettagli del caso e come risolvere la situazione.