Buona notizia per le Marche, premiate dall’Istat per il livello di benessere. Una delle regioni d’Italia dove si vive meglio.
Nelle Marche si vive bene, nonostante tutto. Da sempre la regione è tra le prime in Italia per gli standard di vita e il benessere. Una situazione che è di nuovo certificata dall’Istat. Un ottimo risultato per la regione del Centro Italia, che spesso viene ingiustamente ignorata dal resto del Paese.
Città a misura d’uomo, natura a due passi da casa, imprenditoria diffusa, inquinamento contenuto, attività di volontariato estese, livello di salute buono, reddito pro capite. Questi fattori che da sempre caratterizzano le Marche contribuiscono al benessere generale della regione.
I risultati dell’indagine report BesT dell’Istat premiano le Marche per gli elevati standard di vita e di benessere. Un successo che riconosce ulteriormente la qualità della vita nelle Marche, regione che nel report Istat si posiziona allo stesso livello della Toscana, ma davanti a Lazio e Umbria. Presentato nei giorni scorsi, il report BesT di Istat prende in esame 64 indicatori e 11 domini tematici per misurare il livello di benessere nelle regioni italiane. Le Marche hanno registrato un risultato positivo per il 51% degli indicatori, collocando la regione nella fascia alta e medio alta.
Prendendo in esame il parametro principale del reddito, le Marche beneficiano di una distribuzione del reddito disponibile equivalente che è a livelli superiori rispetto a quelli nazionali e del Centro in generale. Nella nostra regione, il 50% degli individui residenti in famiglia ha a disposizione almeno 19.100 euro annui. È la provincia di Ancona quella più ricca, con il reddito massimo di 19.900 euro annui, ma è anche quella con la più diseguaglianze, dove il 10% dei più poveri dispone di 9.300 euro al massimo e il 10% di quelli più ricchi fino a 34.900 euro. Mentre la provincia con il reddito medio più basso è Fermo, con 17.500 euro annui.
Uno dei domini tematici in cui le Marche ottengono i risultati migliori è quello della Sicurezza. Le Marche sono una regione sicura, tanto che oltre i tre quarti degli indicatori di questo dominio, il 77%, registrano classi di benessere alta e medio alta. Buoni anche gli indicatori dei domini su Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, su Salute e Formazione e Istruzione.
Va male, invece, nel settore degli Infortuni, con la provincia di Ancona che registra il tasso più elevato degli infortuni morali e la provincia di fermo quello più basso. Sono, poi, in calo, con indicatori inferiori alle medie, l’offerta del Trasporto pubblico locale, così come quella di posti letto negli ospedali e di elevata assistenza. Una situazione, quest’ultima, che ha spinto molti marchigiani ad emigrare in altre regioni.
Infine, le Marche registrano risultati migliori rispetto alla media dell’Unione Europea per 3 indicatori su 7 nel confronto con altre regioni europee, che riguardano la Speranza di vita alla nascita e Mortalità infantile, gli Omicidi volontari e il numero di Neet, ovvero la quota di giovani di 15-29 anni che non lavorano e non sono inseriti nel percorso di istruzione e formazione.