La nuova stagione di raccolta delle olive è iniziata la scorsa settimana con la riapertura dei frantoi e l’annata promette molto bene per i produttori della regione bagnata dall’Adriatico
Un anno fondamentale per le Marche, quello della scorsa campagna olearia, un momento cruciale che ha segnato il successo del marchio Igp Marche, l’indicazione geografica protetta, un riconoscimento che raccoglie il grande potenziale degli oli regionali in un disciplinare rigido e intelligente che finalmente ha potuto esprimere, nonostante le difficoltà registrate nella raccolta della materia prima, tutto il suo potenziale.
In una nota ufficiale la Coldiretti Marche ha illustrato la situazione della regione per quanto riguarda la produzione di olio. Per fortuna, dopo la situazione molto complicata passata la scorsa stagione a causa di un clima non certo favorevole per la produzione di olive, il 2024 sarà un anno positivo sia in termini di quantità, che si stima tornerà ai livelli consueti, sia per l’altissima qualità dell’olio prodotto dalle aziende locali.
L’olio italiano è annoverato tra i migliori al mondo e rappresenta il protagonista della nostra tradizione gastronomica, nonché della rinomata dieta mediterranea. Attualmente l’Italia produce un olio extravergine di oliva tra i più apprezzati ed esportati in tutto il mondo, ma è importante sapere che, quando si parla di olio italiano, si indica un olio ottenuto con olive esclusivamente coltivate, raccolte e molite in Italia. Solo in questo caso un olio extravergine di oliva può essere definito come “100% italiano”. I bollini di certificazione DOP e IGP certificano l’identità territoriale dell’olio italiano. Proprio i due marchi che da anni gratificano la produzione di olio extravergine d’oliva anche per i produttori della regione Marche, tra i più apprezzati nel nostro paese. Un olio di altissima qualità e soprattutto una produzione che tornerà nella media dopo la pessima annata 2023, colpita da una stagione caratterizzata da micidiali sbalzi di temperatura al momento della fioritura e dalla successiva siccità, che aveva causato la caduta dei pochi frutti presenti sulle piante. Ma tutte le previsioni per questa annata parlano di una vera e propria svolta nella produzione del prezioso oro verde.
Nelle Marche si contano circa 9.500 ettari di oliveti, di cui oltre il 35% biologico e sono presenti 141 frantoi. La media produttiva degli ultimi anni è di circa 3mila tonnellate, con una qualità ottimale. Un settore che vale oltre 22 milioni di euro di produzione con un export da circa 4 milioni di euro, secondo l’Istat, soprattutto in Germania, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti, Austria e Francia. La ottima resa delle piante e la qualità espressa per la produzione dell’olio extravergine ha fatto si che il costo al pubblico nei mercati di Campagna Amica e nei punti vendita diretti delle aziende si assesta tra i 13 e i 17 euro al litro. Quindi una buona annata sia in termini di quantità sia di qualità, non soltanto per i produttori, ma anche per i consumatori che possono trovare nei vari punti vendita un prodotto eccellente a un prezzo questa volta anche competitivo.