Aumentano le richieste di surroga per chi ha richiesto un mutuo insieme a quelle per il tasso fisso. Scopriamo tutti i dati e perché si richiede.
Negli ultimi anni, dal Covid alla guerra tra Russia e Ucraina, l’economia mondiale ha subito un duro colpo. Ne hanno fatto le spese le famiglie che si sono trovate a dover fronteggiare l’inflazione alle stelle che ha fatto salire i prezzi dei beni di consumo. Con l’aumento del costo della vita, sono aumentati anche i mutui e alcuni tassi sono diventati insostenibili per chi ha uno stipendio non elevato.
Le cose però nei prossimi mesi potrebbero cambiare. L’inflazione in Europa per l’anno in corso è infatti in discesa. Ciò potrebbe spingere la BCE a tagliare il costo del denaro accelerando una riduzione dei tassi sui mutui che già sono diminuiti rispetto al 2023.
A giugno è stata comunicata una riduzione dei tassi che però non ha sortito molti effetti su quelli variabili che sono rimasti intorno al 5%. Sono invece saliti quelli a tasso fisso e questo ha comportato i mutuatari a riconsiderare le proprie opzioni di finanziamento.
Non tutti hanno a disposizione grosse somme di denaro e spesso si ricorre alla banca o all’istituto finanziario. Il mutuo infatti consente ad una persona di acquistare, costruire o ristrutturare un immobile richiedendo quella cifra ad una banca. Una volta ottenuta la somma richiesta, deve restituirla a rata. Tale cifra ha una quota capitale e una quota interessi. Se chiede un mutuo “ipotecario”, il pagamento delle rate è garantito da un’ipoteca posta su un immobile.
Secondo i dati diffusi da MutuiOnline.it, la maggior parte delle richieste di mutuo (98,9%) preferisce il tasso fisso. Ma il dato che più spicca è quello relativo alle richieste di surroga. In appena due anni, una persona su due ha fatto richiesta con un incremento del 52%. Dato l’aumento del tasso variabile (ora al 4,53%) e la diminuzione di quello fisso, in molti chiedono la surroga per passare appunto dal tasso variabile a quello fisso.
L’aumento della richiesta di surroga ha comportato un aumento in generale delle erogazioni che sono cresciute del 26% rispetto all’anno precedente. Riconsiderare il proprio piano di finanziamento può essere importante e può consentire alle persone di scegliere le condizioni migliori senza dover accettare la fluttuazione del mercato. Resta ferma la durata media dei mutui che si attesta a 24 anni, così come la richiesta dell’importo che è sui 141 mila euro.