La Naspi è l’indennità di disoccupazione che spetta dopo un licenziamento ma ad alcune condizioni. Approfondiamo la misura dedicata ai disoccupati.
In caso di licenziamento per giusta causa la Naspi verrà concessa? La Naspi è stata introdotta nel 2015 per tutelare i lavoratori rimasti improvvisamente e involontariamente senza occupazione. Spetta ai dipendenti subordinati compresi i lavoratori con contratto di apprendistato, i soci di cooperative, i lavoratori del settore artistico, i dipendenti a termine delle PA.
L’indennità verrà erogata per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive degli ultimi quattro anni per un massimo di 24 mesi. L’importo corrisponde al 75% dell’imponibile medio mensile percepito dal neo disoccupato nei quattro anni precedenti al termine del rapporto lavorativo. La misura viene erogata a partire dall’ottavo giorno successivo al licenziamo o alle dimissioni.
Ci sono tre requisiti da rispettare per ottenere la Naspi. La perdita del lavoro deve essere involontaria. Il lavoratore deve aver versato all’INPS minimo 13 settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni e deve aver svolto attività lavorativa per minimo 30 giorni nei 12 mesi precedenti alla disoccupazione. Se il licenziamento è per giusta causa cosa accade?
Naspi e licenziamento per giusta causa, si otterrà l’indennità?
Per comprendere se spetta la Naspi in caso di licenziamento per giusta causa soffermiamoci un momento sul primo requisito citato, la perdita involontaria del lavoro.
L’accesso alla prestazione è legato ad un involontario stato di disoccupazione. Se il lavoratore si dimette volontariamente o accetta una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro allora l’indennità non verrà concessa. Se le dimissioni sono per giusta causa, invece, la Naspi sarà erogata.
Allo stesso modo l’indennità di disoccupazione si può ricevere in caso di licenziamento per giusta causa, giustificato motivo soggettivo o giustificato motivo oggettivo, per motivi economici o altro motivo. Soddisfacendo i requisiti, anche se il rapporto di lavoro dovesse finire in seguito ad un licenziamento per giusta causa, l’ex dipendente potrebbe richiedere ed ottenere la Naspi. Rientra, infatti, nella perdita involontaria del lavoro.
C’è una differenza. Il licenziamento per giusta causa comporta un’attesa di 30 giorni dall’inoltro della domanda prima di ricevere il primo pagamento mensile. Per il resto non ci sono altre differenze. La Naspi resta pari al 75% dell’imponibile medio mensile e il numero di mensilità ricevute sarà lo stesso degli altri lavoratori rimasti senza occupazione non per loro volontà.
Ricordiamo che la domanda di accesso alla prestazione si inoltra telematicamente tramite il portale dell’INPS.