Arrivano nuovi aumenti di stipendio: cosa dice la legge sui tempi e sulle modalità di richiesta? Affrettati, non perdere altro tempo.
Seppur ci siano stati dei lievi miglioramenti, la crisi economica non è terminata. I rincari pesano, soprattutto per i nuclei familiari nei quali ci sono figli minori a carico e ancor di più per quelli in cui sono presenti portatori di handicap. La precarietà e l’instabilità professionale di certo non aiutano, a farne le spese sono soprattutto gli under 30 e le giovani donne che devono combattere quotidianamente per giungere alla fine del mese. Allo scopo di aiutare concretamente i cittadini, lo Stato ha sancito negli scorsi anni tante agevolazioni e le ha riconfermate.
Affinché i destinatari possano beneficiare delle misure, è necessario che posseggano tutti i requisiti sanciti attraverso la normativa dal legislatore. È la legge infatti a stabilire quali categorie di cittadini possono usufruire dei sostegni economici. È altrettanto importante, prima di inoltrare la richiesta, accertarsi circa i termini di scadenza per la presentazione dell’istanza. Infatti, inviare una domanda oltre il termine sancito dalla legge è inutile poiché la richiesta verrebbe rigettata per mancanza di un requisito.
Arrivano gli aumenti in busta paga: cosa dice la normativa e chi potrà beneficiarne
Leggere attentamente tutti i passaggi della normativa, dunque, è fondamentale per non incorrere in possibili problemi. Come accennato, sono molti gli italiani che versano in condizioni di precarietà e che desiderano avere un aumento di stipendio. Sono la legge e i contratti collettivi nazionali a stabilire a chi spetta l’incremento. Ci sono dei casi in cui questo è automatico, come per scatto di anzianità. L’aumento di stipendio è obbligatorio e vige anche in situazioni di mobilità verso l’alto.
Il datore di lavoro discrezionalmente, inoltre, può incrementare la retribuzione di un dipendente in ogni momento. Ad esempio, potrebbe scegliere di premiare l’impegno per i traguardi raggiunti di alcuni lavoratori. Nel caso in cui però il datore si rifiuti di adempiere agli obblighi e non aumenti lo stipendio, il dipendente può rivolgersi all’autorità giudiziaria per chiedere ed ottenere quanto gli spetta.
Al netto delle considerazioni succitate, va detto che è un diritto del lavoratore fare domanda per un incremento della sua retribuzione, in ogni momento. In qualunque caso, prima di procedere con la richiesta, si consiglia di operare una valutazione dello stato di salute dell’azienda. Si ricorda poi che, in tema di aumento di stipendio, sono state introdotte delle novità per il 2024 che permettono di avere un incremento della retribuzione.
La prima è il bonus mamme lavoratrici, si tratta dell’esonero totale dalla contribuzione a carico della dipendente fino a 3000 euro l’anno. Inoltre, c’è il rimborso delle bollette di luce, gas e acqua e quello per il canone di affitto e degli interessi di mutuo per i lavoratori che intendono ottenere un trattamento agevolato, con i cosiddetti fringe benefit.