Partono le lettere pericolose dell’Agenzia delle entrate: spera di non essere tra questi 3 milioni

Maxi invio di lettere dall’Agenzia delle Entrate. Obiettivo: recuperare diversi miliardi. Ecco qual è il contenuto delle missive

Sarà un invio davvero massiccio quello che l’Agenzia delle Entrate sta preparando in questi giorni, con un obiettivo ambizioso e ben preciso. Recuperare un’ingente quantità di denaro, nella fattispecie circa 2,8 miliardi di euro che andranno a sommarsi a quelli già recuperati annualmente nell’ambito della lotta all’evasione fiscale.

3 milioni di lettere dall'agenzia delle entrate: chi rischia
L’agenzia delle entrate vuole ridurre l’evasione fiscale (ascoli.cityrumors.it / fonte ansa)

Dietro al progetto vi è infatti un piano di reclutamento di ben 11mila funzionari, allo scopo di potenziare la macchina operativa e, dunque, la gestione di una procedura estremamente complessa data la sua entità.

Ne ha parlato il direttore Ernesto Maria Ruffini spiegando che l’intenzione dell’Agenzia delle Entrate, è quello di spostare in alto l’asticella, non solo per quanto riguarda il recupero dei crediti ma anche in merito all’aumento dei servizi telematici, ai contenziosi e all’accelerazione dei rimborsi.

Evasione fiscale, 3 milioni di lettere dall’Agenzia delle Entrate: chi rischia

L’obiettivo da raggiungere entro fine 2024 prevede di inviare ben 3 milioni di lettere di ‘compliance’, per arrivare ad un incasso complessivo di 2,77 miliardi di euro. Ma, come sottolineato da Ruffini, questo obiettivo verrà raggiunto entro il mese di ottobre, dunque con oltre un anno di anticipo, dal momento che il 99% degli incassi è stato già concretizzato.

Processo per la riduzione del tax gap
Le parole del presidente dell’agenzia delle entrate Mario Ruffini (ascoli.cityrumors.it / fonte ansa)

Le missive fanno capo al lavoro di riduzione del tax gap, cioè la differenza tra le tasse che l’agenzia andrebbe ad incassare senza evasione fiscale e le imposte che entrano poi nell’effettivo.

E sono legate anche agli obiettivi che il Pnrr ha affidato all’Agenzia stessa. Ma Ruffini ha sottolineato che non si tratta di un pizzo di Stato bensì dell’applicazione della legge ricordando che, in fatto di evasione solo il 20% è ‘da versamento’ ovvero di chi non salda il dovuto pur presentando la dichiarazione. L’80% invece è legato a chi non presenta il 730 oppure la presenta in modo non corrispondente ai fatti.

Controlli incrociati con l’anagrafe finanziaria

L’Agenzia dunque non si ferma e prosegue nel tentativo di ridurre il più possibile l’evasione fiscale. Altro percorso intrapreso è quello legato ai controlli incrociati con l’anagrafe finanziaria; da questi punto di vista è difficile capire quali potranno essere i risultati ma Ruffini ha sottolineato l’importanza dell‘archivio dei conti correnti.

Si tratta, ha spiegato, di “una risorsa fondamentale perché consente di intercettare, ad esempio, i soggetti con residenza fittizia all’estero ma che hanno conti correnti nel nostro Paese”. Da questo punto di vista i primi risultati non tarderanno ad arrivare.

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