L’INPS ha comunicato nuove indicazioni in merito alla pensione di reversibilità dopo aver recepito una sentenza della Cassazione.
Una sentenza della Corte Costituzionale del 2022 ha costretto l’INPS a modificare alcune direttive sulla pensione di reversibilità. Vediamo le conseguenze dei cambiamenti sugli importi e il riesame delle domande.
La pensione di reversibilità viene erogata ai superstiti di un pensionato INPS deceduto. Per capire chi ha diritto al trattamento bisogna attestare i familiari a carico al momento del decesso. Il coniuge e i figli in primis ma la pensione può spettare anche ai genitori del de cuius, ai fratelli e alle sorelle, ai nipoti a condizione che fossero mantenuti dal pensionato. Ricordiamo che per essere considerati a carico occorre avere un reddito personale inferiore a 2.840,51 euro oppure 4 mila euro se under 24.
In base al numero di superstiti e al grado di parentela, la pensione di reversibilità sarà divisa in modo differente. Il 60% della pensione percepita dal pensionato prima del decesso se l’unico superstite è il coniuge. Il 70% per l’erogazione al solo figlio, l’80% se ad avere diritto al trattamento sono coniuge e un figlio oppure due figli e il 100% se la reversibilità spetta al coniuge e a due o più figli.
Le novità inserite nella circolare numero 64 del 7 maggio 2024 riguardano i nipoti maggiorenni orfani inabili al lavoro, viventi e a carico degli ascendenti. La comunicazione con le precisazioni si è resa necessaria dopo che la sentenza numero 88 del 9 febbraio/5 aprile 2022 della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo 38 del DL 26 aprile 1957 nella parte che non include i nipoti maggiorenni orfani inabili e a carico degli ascendenti assicurati tra i beneficiari della reversibilità.
Il rapporto di parentela tra pensionato e nipote inabile subisce nell’articolo in questione un trattamento irragionevolmente deteriore rispetto a quello con il nipote minorenne. Di conseguenza, per superare questa discriminazione verso gli orfani maggiorenni inabili la lavoro, viventi e a carico del de cuius bisognerà includerli nella reversibilità anche in considerazione dalla condizione di bisogno e fragilità vissuta.
Le nuove direttive, dunque, prevedono il medesimo trattamento di reversibilità in caso di sopravvivenza ai genitori dato che non possono avere un reddito proprio a causa della condizione di salute. La convivenza non è requisito imprescindibile per ottenere la pensione di reversibilità. Basterà dimostrare il mantenimento abituale dell’erede da parte del pensionato deceduto per avere diritto al trattamento come superstite. Secondo queste nuove direttive, tutte le domande respinte saranno riesaminate previa domanda da parte dell’interessato.