Molti si chiedono che cosa succede al pensionamento nel momento in cui non si hanno contributi versati. Per loro ci sono misure di sostegno.
In un sistema previdenziale complesso come quello italiano, il concetto di pensione è strettamente legato al numero di contributi versati nel corso della vita lavorativa. Tuttavia, esistono categorie di persone che, per varie ragioni, non hanno avuto l’opportunità di lavorare o non hanno accumulato contributi sufficienti per garantirsi una pensione tradizionale.
La prestazione in questione è un diritto fondamentale per molti cittadini, rappresentando la sicurezza finanziaria durante gli anni di anzianità. Tuttavia, ci sono individui che potrebbero non aver avuto la possibilità di lavorare per vari motivi, come problemi di salute, disabilità, impegni familiari o scelte personali. In tali casi, è fondamentale che lo Stato intervenga per garantire un adeguato sostegno economico a queste persone anziane e vulnerabili.
Una delle principali forme di supporto offerte dallo Stato è rappresentata dall’Assegno Sociale, un beneficio assistenziale erogato dall’INPS a coloro che non hanno diritto ad altre pensioni. Questa prestazione è destinata a individui di almeno 67 anni di età che si trovano in una situazione di bisogno economico, con un reddito personale e familiare inferiore a determinati limiti.
Nel corso degli anni, l’importo dell’Assegno Sociale è stato oggetto di variazioni e nel 2024 si attesta a 534,41 euro mensili per 13 mensilità, con la possibilità di un incremento fino a 200,64 euro al compimento dei 70 anni grazie all’adeguamento al costo della vita. In aggiunta ad esso, esiste l’Assegno di Inclusione, noto anche come ADI, che mira a fornire un sostegno economico a coloro che si trovano in una condizione di bisogno e hanno un’età inferiore ai 67 anni.
Questo beneficio è calcolato in base all’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) e può raggiungere fino a 500 euro al mese per la persona sola, con ulteriori incrementi in base al numero di componenti del nucleo familiare e un rimborso fino a 280 euro per le spese di affitto. Per coloro che hanno una capacità lavorativa ridotta a causa di problemi di salute, lo Stato riconosce anche l’assegnazione di pensioni d’invalidità civile.
Tali prestazioni, esentasse, variano a seconda del grado di invalidità e della tipologia di disabilità dell’individuo. Ad esempio, per i ciechi civili assoluti non ricoverati con sola pensione l’importo nel 2024 è di 342,01 euro mensili con un limite di reddito di 17.920 euro. È importante sottolineare che queste misure assistenziali vengono rivalutate annualmente per tener conto dell’andamento del costo della vita e delle esigenze della popolazione anziana e vulnerabile.
Inoltre, vi sono requisiti specifici per accedere alle prestazioni, che possono variare in base alla situazione personale e familiare del richiedente. In conclusione, nonostante l’assenza di una pensione tradizionale senza contributi, l’Italia offre una serie di misure assistenziali volte a garantire un sostegno economico adeguato a coloro che non hanno mai lavorato o non hanno sufficienti contributi previdenziali. Queste sono fondamentali per assicurare un tenore di vita dignitoso agli anziani e alle persone con disabilità che si trovano in condizioni di fragilità economica, riflettendo il valore di solidarietà della società italiana.