Clamoroso annuncio dell’Inps: chi non ha un lavoro e chi è nato prima di una certa data, può accedere subito alla pensione.
La svolta più attesa di tutte è arrivata e milioni di italiani stanno già festeggiando dopo la conferma da parte dell’Inps: tutti coloro che non hanno un lavoro e coloro che sono nati prima di una determinata data, non dovranno più aspettare ma possono accedere subito alla pensione.
Una notizia che fa ben sperare in merito ad eventuali cambiamenti introdotti con la prossima legge di Bilancio. Si spera sempre in un progressivo superamento della legge Fornero anche se, per il momento, le risorse a disposizione dello Stato non permettono di cancellarla.
Tale legge ha stabilito che per poter accedere alla pensione di vecchiaia è necessario avere almeno 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Tuttavia da ora in avanti chi non ha un lavoro o chi è nato prima di un certo anno avrà diritto a ricevere molto prima l’assegno dell’Inps.
Perdere il lavoro è sempre un dramma, a tutte le età. Tuttavia a 30-35 anni è sicuramente più facile rimettersi in gioco e trovare nuove collaborazioni piuttosto che a 60 e oltre. Ma non c’è da disperare perché se hai più di 60 anni e hai perso il lavoro allora puoi andare subito in pensione.
In Italia sono attualmente in vigore due misure di pensione anticipata che si rivolgono ai disoccupati. le due misure in questione sono Quota 41 e Ape sociale. Quest’ultima, per certi versi, è più vantaggiosa in quanto richiede un requisito contributivo più basso.
Con Quota 41, infatti, si può accedere alla pensione a qualunque età ma bisogna aver raggiunto almeno 41 anni di contributi. Non solo: almeno un anno di contribuzione deve essere stato versato prima del compimento dei 19 anni e deve trattarsi di contributi effettivi, non figurativi.
Con Ape sociale, invece, bastano 35 anni anni di contributi. Tuttavia c’è un requisito anagrafico da rispettare: bisogna avere almeno 63 anni e 5 mesi di età per poter fruire di Ape sociale. Dunque bisogna essere nati entro il 1961 per andare in pensione già quest’anno.
Tanto Quota 41 quanto Ape sociale si rivolgono ai disoccupati che non ricevono più la Naspi. Ape sociale presenta qualche piccolo svantaggio di cui è opportuno tenere conto prima di restare delusi. In primis l’assegno previdenziale mensile non può mai superare i 1500 euro al mese e non sono previste né la tredicesima mensilità né la quattordicesima.
In secondo luogo Ape sociale non è reversibile: dunque se il percettore dovesse morire, al coniuge non spetterà nulla. Infine con Ape sociale non si può tornare a lavorare: l’unica eccezione ammessa è il lavoro autonomo occasionale per un massimo di 5000 euro all’anno. Tutte queste limitazioni, però, verranno meno una volta che la persona avrà compiuto 67 anni: a quel punto riceverà la sua pensione di vecchiaia ordinaria.