È possibile accedere alla pensione anticipata e c’è una data da non farsi assolutamente scappare. Si tratta di un’occasione unica, da prendere al volo.
Si torna a parlare di un argomento che, non ci sono dubbi, stia molto a cuore a tantissime persone che si stanno cercando di informare su quale siano le modalità per potervi accedere. Ci riferiamo alla pensione anticipata. Ancora oggi un tema controverso, e non poco.
Partiamo dal presupposto che resta davvero pochissimo tempo per poter presentare la domanda apposita per chi lavora a scuola per il 2024. Come succede ogni anno, le istanze che cominciano dal 31 agosto, hanno poi la scadenza della fine del mese e quindi al 28 febbraio.
Questo per fare in modo che l’inps possa certificare correttamente il diritto di uscire dal mondo del lavoro con le regole che sono previste da Opzione Donna e Quota 103. Un diritto che vale per chi lavora nel corpo docente della scuola, come affermato in precedenza, ma anche per il personale Ata. I dirigenti, inoltre, possono andare in pensione se hanno maturato i requisiti presentando analoga istanza al Ministero entro fine febbraio.
Dunque, una volta capito di che cosa stiamo parlando, la cosa importante da tenere a mente è che le regole per la pensione anticipata, per quello che concerne la scuola, sono cambiate e con esse anche i requisiti per accedere a Quota 103 e Opzione Donna, novità che è stata prevista nella nuova legge di Bilancio 2024.
I dipendenti della scuola che vogliono accedere ad una di queste due opzioni devono aver maturato le prerogative necessarie entro l’anno in corso. Chi lo richiede può anche cercare di tutelarsi al massimo parlando con il Miur nel caso in cui volesse restare in servizio. E non finisce qua, per quanto riguarda Opzione Donna i requisiti contributivi devono essere pieni. Bisogna, dunque, avere 61 anni di età e rientrare in una delle condizioni svantaggiate previste dalla legge, cioè essere caregiver o invalidi civili al 74%.
Discorso differente, invece, per chi vuole andare in pensione ricorrendo a Quota 103. In questo caso, la prima novità è che è stata prorogata di altri 12 mesi la possibilità di uscita a 62 anni di età con almeno 41 anni di contributi, ma a condizioni diverse e più penalizzanti. Innanzitutto, si procede al calcolo della pensione che potrà avvenire solo con il sistema di calcolo contributivo.
Se da un lato ci sono dei lati positivi, dall’altro c’è anche qualche intoppo. Come, ad esempio, quello di avere da quest’anno un limite massimo di erogabilità della pensione che scende da 5 a 4 volte per l’importo dell’assegno sociale: un vincolo che durerà fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia a 67 anni, quindi per un arco temporale massimo di 5 anni. E a questo si aggiunge anche il divieto di poter accumulare, con la pensione, altri redditi che arrivano da lavoro dipendente o autonomo.