Pensioni di dicembre, scopriamo insieme a quanto ammonta l’aggiustamento messo in atto per recuperare l’inflazione del 2022. Occhio, anche, alla tredicesima!
Lo scorso 16 ottobre è stato approvato il decreto Anticipi, il quale riportava come a novembre i pensionati avrebbero ricevuto l’anticipo relativo al conguaglio della adeguamento sugli assegni.
Le cose, però, sono cambiate e la Gazzetta Ufficiale ha specificato come la data è stata spostata al primo dicembre. Per questo motivo sarà proprio con l’ultimo assegno dell’anno che tutti i pensionati italiani potranno ricevere il conguaglio nella perequazione dei loro trattamenti pensionistici.
La tredicesima sarà più alta, vediamo insieme per quale motivo ed a quanto ammonta l’aggiustamento messo in atto per recuperare l’inflazione del 2022.
Pensioni, ecco le novità sull’assegno del primo dicembre
Il primo dicembre i pensionati riceveranno i pagamenti attraverso i bonifici, sia in banca che in posta. Per quanto concerne, invece, i pagamenti in contanti, quest’ultimi si concluderanno entro martedì 5 dicembre.
L’aggiustamento per recuperare sull’inflazione del 2022 comporterà un incremento dello 0.8% sulla pensione di dicembre e di conseguenza arriveranno anche tutti gli arretrati del 2023 (da gennaio a novembre). Anche la tredicesima subirà un aumento dello 0.8%.
Sottolineiamo come il conguaglio avverrà in base alle fasce di reddito, quindi non sarà garantita la copertura per il 100% delle persone. Ciò è garantito solamente per quelle pensioni che non superano quattro volte l’importo minimo (trattamento minimo INPS pari a 2101, 52 euro lordi mensili).
In merito, sul Corriere.it, si legge: “Da quella soglia, si scende all’85% per i trattamenti tra 4 e 5 volte il minimo (fino a 2.626,90 euro), al 53% tra 5 e 6 volte il minimo (fino a 3.152,28 euro), al 47% tra 6 e 8 volte il minimo (fino a 4203.04 euro), al 37% tra 8 e 10 volte il minimo (fino a 5.253,80 euro) e al 32% oltre 10 volte il minimo Inps (quindi, di fatto, da 5.254 euro lordi in su). Il prossimo anno per questa ultima fascia la riduzione sarà al 22%”.
In aggiunta, per quanto concerne le pensioni al minimo, arriverà anche un importo aggiuntivo dato dal “bonus tredicesima” o dal “bonus 155 euro”. Nello specifico si tratta di un’erogazione in più sulla pensione del valore di 154,94 euro. Tale erogazione è stata introdotta dalla legge finanziaria 2001 (art.70, legge 23 dicembre 2000, n.388) ed elargita a chi percepisce una o più pensioni con un importo complessivo non superiore al trattamento minimo: per intenderci è riconosciuta a chi non ha ricevuto più di 7327 euro nel 2023.
Tale importo spetta a tutti coloro che sono titolari di qualsiasi tipologia di pensione erogata dall’INPS, con esclusione per coloro che ricevono trattamenti assistenziali, trattamenti delle pensioni dei dipendenti degli enti creditizi, dei dirigenti d’azienda e dei trattamenti con catalogabili come pensione.