Anche se non hai mai versato contributi puoi ottenere una rendita di 630 euro al mese. Vediamo subito cosa devi fare.
In genere si pensa che chi non ha mai versato contributi non abbia diritto a ricevere nessun tipo di pensione a meno che non riceva la pensione di reversibilità in caso di decesso del coniuge. Infatti, nel nostro Paese, i contributi sono il fattore più importante quando si parla di pensione.
I contributi infatti sono il requisito “sine qua non” per avere diritto all’assegno previdenziale. Non solo: dal 1996 in poi – cioè dall’entrata in vigore della riforma Dini- l’importo della pensione dipende dai contributi. Pertanto come può una persona che non ha mai versato contributi avere diritto ad una rendita erogata dall’Inps?
In realtà in Italia è possibile: anche chi non ha mai lavorato un giorno, una volta raggiunta l’età pensionabile ha diritto a ricevere una rendita che gli consenta di andare avanti. Naturalmente si tratta di una piccola rendita: 630 euro al mese.
Forse non lo sai ma nel nostro Paese è possibile avere una rendita mensile anche se non hai mai lavorato. Si tratta di una piccola rendita di circa 630 euro al mese che puoi avere dall’Inps anche se non hai mai versato neppure un contributo.
Le pensioni minime, ad oggi, si aggirano intorno ai 600 euro mensili. Tuttavia per avere diritto alla pensione minima devi aver versato almeno 20 anni di contributi all’Inps. C’è un modo per ottenere 630 euro al mese anche senza aver mai lavorato un solo giorno e senza aver mai versato un solo contributo.
Come fare? Bisogna fare richiesta per ottenere l’Assegno di Inclusione, il nuovo sussidio che, dallo scorso gennaio, ha preso il posto del vecchio Reddito di Cittadinanza. L’Assegno di Inclusione spetta alle famiglie con Isee fino a 9360 euro e al cui interno sia presente almeno un soggetto non occupabile: un minorenne, una persona con disabilità pari o superiore al 74%, un over 60 o un soggetto preso in carico dai servizi socio sanitari.
L’importo base del sussidio corrisponde a 500 euro al mese più eventuali altri 280 euro per chi vive in affitto. Ma se un nucleo familiare è composto solo da anziani con almeno 67 anni di età o anziani e disabili, allora l’importo dell’Assegno di Inclusione cambia e sale a 630 euro al mese più eventuali 150 euro come contributo per pagare l’affitto.
Pertanto se una persona ha almeno 67 anni e un Isee non superiore a 9360 euro, anche se non ha mai versato contributi può fare richiesta per ottenere l’Assegno di Inclusione e riceverà 630 euro al mese. Naturalmente gli anziani – così come le persone affette da disabilità – non devono sottoscrivere nessun Patto di attivazione digitale e non devono frequentare nessuna attività volta al reinserimento lavorativo.