C’è una parola che non bisognerà mai inserire nella causale del bonifico perché porterebbe ad un blocco immediato del conto corrente.
Sbagliare la causale del bonifico può avere diverse conseguenze. Possono scattare i controlli del Fisco o può essere addirittura bloccato il conto corrente. Basta una parola sospetta a scatenare l’inimmaginabile.
Il bonifico è tra i metodi di pagamento tracciabili più utilizzati degli ultimi anni. Garantisce trasparenza e velocità nel trasferire denaro in modo facile da casa propria tramite l’home banking. In qualsiasi momento e ovunque ci si trovi con pochi click sullo smartphone o sul computer si potranno inviare soldi da un conto corrente ad un altro, anche all’estero. Basterà conoscere l’IBAN del destinatario per trasferire i fondi senza rischi.
I costi di un bonifico variano in base all’istituto di credito. Incidono diversi fattori, la tipologia di bonifico, l’importo, la valuta, il canale utilizzato. In media ha un costo di 1 euro ma ci sono banche che permettono di spendere zero euro. Tra i vantaggi del bonifico, la tempistica con cui si riceve il denaro. Entro un giorno lavorativo dalla data di ricezione dell’ordine oppure istantaneamente scegliendo il bonifico istantaneo. L’unica accortezza da avere quando si compila un bonifico riguarda la causale.
I controlli automatici sui bonifici sono predisposti per individuare alcune parole sospette nelle causali. Ecco che un cittadino finlandese si è visto bloccare il conto corrente per una causale sbagliata. L’uomo doveva addebitare al datore di lavoro le spese pagate con la propria carta di credito durante un viaggio di lavoro in cui ha partecipato ad un seminario sul tema delle attività culturali per le aree rurali scarsamente popolate (HAMA in finlandese).
Nella causale del bonifico è stato scritto “Seminario hama” ed è scattato l’allarme nel circuito bancario. S + Hama: il sistema ha dedotto che si trattasse di Hamas e che i soldi potessero servire per finanziare l’organizzazione terroristica coinvolta nel conflitto tra Israele e Palestina. L’uomo si è accorto che il conto era stato bloccato e ha subito chiesto una spiegazione nonché la risoluzione del problema.
Sono dovute passare quattro settimane affinché la banca lo contattasse per chiarire la causale. Durante questo lasso di tempo il malcapitato ha cercato di far accelerare il processo di scongelamento dei fondi ma a nulla è servito fino a che il datore di lavoro ha contattato l’altro istituto di credito coinvolto nel trasferimento dei 572 euro per motivare la causale.