Riduzione importo pensione: dal 2025 arriveranno tagli per tutti

Brutte notizie per i pensionati: nel 2025 arriveranno tagli all’assegno per tutti. Da cosa dipenderà questa riduzione dell’importo?

La Legge di Bilancio 2025 porterà ad una riduzione degli importi pensionistici al fine di ridurre il debito pubblico, come imposto dall’Unione Europea. Il discorso del Ministro Giorgetti ha spaventato gli italiani.

Le pensioni subiranno tagli nel 2025
Gli importi delle pensioni saranno più bassi nel 2025 (Ascoli.cityrumors.it)

Siamo solo nel mese di giugno, ma già sono iniziate le polemiche sulle possibili misure che verranno inserite nella prossima Legge di Bilancio che, sappiamo bene, non arriverà prima di dicembre. Le paure degli italiani sono fondate? In qualsiasi direzione si guardi, si vedono solo imposizioni e direttive UE che complicano la vita ai cittadini. Per un bene superiore, sicuramente, tuttavia a rimetterci sono sempre i piccoli contribuenti.

A partire dalle case green per ridurre i consumi che costeranno tra i 35 mila e i 60 mila euro agli italiani, fino ad arrivare all’ultima notizia dei tagli sulle pensioni per rispettare gli accordi con l’Unione Europea. Il Documento Economia e Finanza ha mostrato chiaramente l’obiettivo, la riduzione del debito pubblico dall’attuale 7,4% al 3% entro il 2026, in modo tale da restare entro i parametri fissati dall’ultimo Patto di stabilità UE.

Per ridurre il debito pubblico assisteremo ad un taglio degli importi delle pensioni: quali sono le previsioni

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti è stato chiaro, nel 2025 ci sarà un addio alla formula “LSD, lassismo, sussidi e debito”. Le misure porranno maggiore attenzione al taglio del cuneo fiscale e al sostegno delle fasce di popolazione più vulnerabili. Ritorna un lontano miraggio, dunque, Quota 41 come superamento di Quota 103.

Tutto sul taglio delle pensioni per ridurre il debito pubblico
Le novità sulle pensioni nel 2025 lasciano perplessi (Ascoli.cityrumors.it)

Nessuna speranza nemmeno per un aumento straordinario delle pensioni minime o per scivoli pensionistici più flessibili. L’idea è di cancellare le Quote e fissare il pensionamento tra i 64 e i 72 anni di età aumentando i contributi da 20 a 25 anni. Sarà confermata, invece, l’APE Sociale.

Soffermiamoci un attimo sull’incremento straordinario del 2,7% sulle pensioni minime che porterebbe l’importo a 614,77 euro. La rivalutazione sarà presumibilmente dell’1,6% arrivando a 608,18 euro, in modo tale da risparmiare rispetto le risorse usate nel 2024 per garantire lo stesso aumento. Nessun pericolo, invece, dovrebbe esserci per l’IRPEF.

Rimarranno i tre scaglioni con l’aliquota del 23% per redditi fino a 28 mila euro. Questa novità nel 2024 ha permesso a tanti pensionati un incremento annuo di qualche centinaia di euro, ma solo per i redditi più alti. Sono esclusi dagli aiuti i cittadini con redditi sotto i 15 mila euro e sopra i 50 mila. Pochi mesi fa, infine, si è parlato di un nuovo cambio aliquote per aumentare l’importo delle pensioni, tuttavia la necessità di ridurre il debito pubblico probabilmente non lo renderà possibile.

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