La rottamazione quater è entrata nel vivo e a breve ci sarà una nuova scadenza. Essa però può decadere per questo dettaglio.
Da quando il governo ha dato la possibilità di una rottamazione quater, per poter saldare i debiti con il Fisco, sono molti i contribuenti che hanno aderito alla definizione agevolata.
Chiaramente, questa agevolazione ha delle regole ben precise da rispettare con un certo rigore, per non correre il rischio di decadimento della stessa. Quando si accumulano debiti, la pressione è davvero molta e certe volte, la cosa diventa insostenibile, soprattutto a livello psicologico. Il timore è quello di non potercela fare ma la verità è che non bisogna mai perdere la speranza, perché a tutto c’è rimedio.
In questo caso, lo Stato, attraverso la rottamazione quater, sta dando l’opportunità di ripagare i debiti accumulati negli anni, senza aggio e sanzioni. Questo vuol dire che si paga solo quanto inizialmente dovuto, la cifra priva di aggio e interessi di mora, per l’appunto. Dal 31 ottobre si è partiti con la prima scadenza, e la seconda è stata il 30 novembre 2023, per chi ha scelto di non pagare in un’unica soluzione, ma a rate. Ora, per il 28 febbraio 2024, è prevista una nuova scadenza. Per non far decadere la definizione agevolata, ecco a quale dettaglio prestare attenzione.
Rottamazione quater, attenti a questo particolare per non farla decadere
La rottamazione quater ha una particolarità importante, ovvero che per far sì che vada in porto, non si possano saltare le rate da versare.
Ergo, per evitare che decada, i pagamenti devono essere molto puntuali. Ci sono, al massimo, 5 giorni di tolleranza, dopo la scadenza, per effettuare il pagamento. L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, nel corso di una conferenza de Il Sole 24 Ore, che ha avuto luogo lo scorso 1° febbraio, ha fatto luce su alcuni punti, o meglio delle precisazioni.
Nello specifico, l’Agenzia ha voluto sottolineare che nel caso in cui decada la rottamazione quater, se i debiti erano frutto di una precedente rateizzazione che era scaduta, il debitore non potrà fare nessuna nuova richiesta di dilazione.
Se invece, la domanda di rateizzazione è stata inoltrata prima del 16 luglio 2022, per averne una nuova bisognerà pagare tutte le rate scadute. Nel caso in cui la rottamazione quater decada per il non versamento delle rate stabilite, il contribuente tornerebbe a essere soggetto al recupero crediti, tramite agente di riscossione.