Il 30 novembre sono ufficialmente scaduti i termini per l’ultima rata della rottamazione quater, chi non ha pagato ha ancora una possibilità per mettersi in regola.
Chi ha aderito alla definizione agevolata delle cartelle, la cosiddetta rottamazione quater, avrebbe dovuto pagare la rata di novembre entro il 30 del mese scorso. Chi, però, a causa di imprevisti ed altri problemi di natura economica non ha avuto modo di saldare i propri debiti con il fisco ha ancora una possibilità per mettersi in regola ed evitare ulteriori guai con l’Agenzia delle Entrate.
La legge, infatti, prevede qualche giorno di tolleranza nei confronti dei ritardatari. Qual è quindi il termino massimo entro cui bisogna effettuare il pagamento? Ecco le disposizioni dell’Agenzia.
La rata di novembre della rottamazione quater scadeva il 30 del mese passato, ma essendo di domenica e siccome la Legge prevede che i giorni festivi non contino come validi per i pagamenti, il limite ultimo era stato posticipato al 1° dicembre. Tenendo conto, inoltre, che il nostro ordinamento ammette un periodo di tolleranza pari a 5 giorni, il termine effettivo per mettersi in regola con il pagamento è slittato a sabato 6 dicembre, altro giorno non valido, così come domenica 7 e lunedì 8, festa dell’Immacolata Concezione.
Dunque, considerati tutti i periodi festivi, la data definitiva da segnare sul calendario per non finire nei guai con il fisco è martedì 9 dicembre 2025. Lo ha comunicato l’Agenzia delle Entrate stessa attraverso i suoi canali ufficiali. Su x, per esempio, di legge: “Il 30 novembre scadono la decima rata del piano di #DefinizioneAgevolata e la seconda rata per chi è stato riammesso all’agevolazione. Con i 5 giorni di tolleranza e i differimenti in caso di giorni festivi, puoi pagare fino al 9 dicembre 2025″.
Chi non dovesse pagare la rata (o dovesse farlo in forma parziale) entro tale data perderà tutti i benefici acquisiti attraverso l’adesione alla rottamazione delle cartelle esattoriali. Come stabilisce la Legge, in questo caso bisognerà pagare regolarmente il proprio debito con lo Stato, inclusi interessi e sanzioni. Le rate già pagate vengono considerate un acconto sulle somme dovute.
Per effettuare il versamento occorre utilizzare i moduli allegati alla comunicazione delle somme dovute inviata dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, disponibile anche in copia sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it. Nel frattempo il Governo sta cercando di introdurre la rottamazione quinquies per agevolare il pagamento dei debiti con lo Stato risalenti al periodo compreso tra il 2000 e il 2023 in 54 rate bimestrali senza interessi né sanzioni.
In Parlamento si starebbe inoltre discutendo a proposito di un possibile allargamento della platea dei beneficiari, arrivando ad includere coloro che hanno già approfittato della rottamazione quater e sono in regola con i pagamenti. Entro pochi giorni dovremo certamente saperne di più.