Può capitare che il CAF sbagli l’inserimento dei dati nella DSU per il calcolo dell’ISEE. Come correggere l’errore e a chi spetta farlo?
L’ISEE permette di comprendere la situazione economica e reddituale delle famiglie italiane. In base al suo valore, si saprà a quali bonus è possibile accedere e quali importi ottenere.
Per procedere con il calcolo dell’ISEE occorre compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica. È consigliabile agire già nel mese di gennaio per evitare di perdere agevolazioni e non poter chiedere nuovi incentivi. Ad oggi, ad esempio, si è già in ritardo se si percepisce l’Assegno Unico. Chi non ha l’ISEE 2024, otterrà la cifra minima pur avendo un basso reddito. Insomma, via con la compilazione della DSU ma attenzione a farlo correttamente.
Bisognerà inserire tutte le informazioni reddituali dell’intero nucleo familiare, quelle patrimoniali, nonché altri dati – come le targhe dei veicoli di proprietà. In mezzo a questo gran numero di informazioni può capitare di commettere sbagli, oppure omissioni, se si agisce in autonomia tramite DSU precompilata. Ma può succedere che si rilevino errori anche se ad effettuare la Dichiarazione dovesse essere stato un CAF. Come rettificare i dati inseriti?
Se il contribuente dovesse accorgersi di errori nella compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica per il calcolo dell’ISEE, dovrebbe tornare dal CAF che ha inserito i dati e comunicare lo sbaglio commesso. In questo modo, il Centro di Assistenza Fiscale potrà inoltrare il modello integrativo FC3 per l’inserimento della documentazione presentata con le informazioni mancanti.
In alternativa, il cittadino potrebbe correggere in autonomia l’errore o avvalersi sempre dell’aiuto del CAF, procedendo con l’invio di una nuova DSU, nonché la predisposizione di una dichiarazione ISEE rinnovata che sostituisca la precedente.
Perché bisogna correggere tempestivamente gli errori? Se si presenta un Indicatore sbagliato si rischiano sanzioni. Una prima conseguenza potrebbe essere quella amministrativa di importo compreso tra 5.164 e 25.882 euro (la cifra massima non può superare il triplo del valore delle somme percepite con ISEE errato).
Una seconda conseguenza è la pena detentiva tra tre mesi a sei anni, qualora l’agevolazione percepita sia superiore a 3.999,96 euro. Bisognerebbe anche restituire le somme ottenute indebitamente. Se l’ISEE errato è colpa di un CAF, questo non potrà essere ritenuto responsabile di dichiarazione fallaci (sentenza numero 700 del 10 giugno 2021 della Corte di Appello di Lecce). Il Centro raccoglie i dati presentati dal cittadino e non possono essere colpevoli di eventuali omissioni.