Brutte notizie per i pensionati: arriva la stangata dell’INPS. Chi viola questi parametri rischia grosso e dovrà restituire delle somme di denaro.
Una volta si chiamava pensione di anzianità. Ora è stata trasformata in pensione anticipata, quel trattamento riguardante un lavoratore che può smettere, in pratica, di lavorare anche prima del compimento dell’età anagrafica prevista dalla legge.
Ovviamente ci sono dei paletti da rispettare, requisiti contributivi di cui devono essere in possesso i cittadini italiani per accedere alla prestazione, da anni oggetto di numerosi interventi normativi volti a perfezionarne le prerogative e ad eliminare le frequenti distorsioni che il primo sistema aveva creato. Sono due, in particolare, i requisiti per la pensione anticipata.
Il primo sistema permette ai futuri pensionati di usufruire di questo trattamento indipendentemente dall’età anagrafica, a patto che ci sia una particolare anzianità contributiva. Oppure in base ad una risoluzione del rapporto di lavoro (ai fini della liquidazione).
È necessario che si siano compiuti 63 anni, con almeno 20 di contribuzione effettiva, tenendo presente che la pensione spettante non deve risultare inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale, soggetto ogni anno ad una rivalutazione. Tuttavia, dall’INPS non arrivano buone nuove per i pensionati.
Pensionati: l’incumulabilità non vale per tutti i redditi, ma l’INPS può richiedere gli arretrati
Il chiarimento dell’Istituto nazionale della previdenza sociale pone l’accento sul rispetto del divieto di cumulo di redditi da lavoro con la pensione anticipata: bisogna prestarci particolare attenzione, altrimenti possono arrivare delle vere e proprie batoste, sotto forma in primis di sospensione dell’assegno pensionistico, con annessa la restituzione delle somme indebite che lo Stato recupererà, compresi gli arretrati già percepiti, che verranno chiesti indietro.
Una storia non di poco conto. Ci sono in ballo decine e decine di migliaia di euro, per questo non si devono prendere sottogamba i limiti dell’incumulabilità dei redditi percepiti. Che vale per redditi oltre i 5 mila euro lordi. In pratica, sono esclusi soltanto coloro che cumulano redditi da 1 euro a 5 mila euro, sempre lordi.
Il limite accoglie solo le collaborazioni autonome occasionali, sempre entro la soglia fissata (5 mila euro lordi). È, quindi, vietato essere assunti a tempo determinato. Altro passaggio chiave del chiarimento INPS, è la dichiarazione dei redditi da lavoro oltre i 5 mila euro. Chi usufruisce della pensione anticipata flessibile, è tenuto a segnalare all’Istituto eventuali redditi da lavoro, sia dipendente che autonomo: viceversa, l’assegno verrà sospeso e bisognerà restituire gli arretrati. Occhio.