Come cambieranno gli stipendi dei dipendenti pubblici nel 2024? Scopriamolo sulla base delle ultime decisioni del governo.
Certamente l’argomento caldo dell’ultimo trimestre del 2023 è stato quello relativo agli stipendi e al rinnovo dei contratti di diverse categorie di lavoratori sia del settore pubblico che privato. Uno dei quali, ovvero quello dei dipendenti pubblici, è finito più volte sotto la lente d’ingrandimento per capire di quanto i relativi stipendi andranno ad aumentare nel corso del 2024.
Per la verità le novità da questo punto di vista sono più di una e l’ultima è stata concretizzata in seguito alla firma da parte del Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo. Vediamo dunque qual è la situazione, considerato il fatto che si parla da tempo di concedere incrementi in busta paga nella pubblica amministrazione sulla base di una specifica ‘variabile’.
Dipendenti pubblici e aumenti di stipendio: in arrivo una svolta importante
Il primo chiarimento è stato quello relativo all’aumento tabellare che, sulla base delle risorse disponibili per dar forma al rinnovo del contratto, dovrebbe attestarsi intorno al 6%. E questo dovrebbe portare ad un incremento di stipendio medio di 180 euro lordi all’incirca.
Ma non finisce qui perché altri aumenti dovrebbero arrivare sulla base della ‘valutazione delle performance’ dei singoli dipendenti. Lo stabilisce la direttiva siglata da Zangrillo che va a fissare nel concreto i criteri per assegnare, valutando il merito, i premi ai dipendenti pubblici. Questa potrebbe rappresentare una vera e propria svolta dopo anni di timidi passi avanti in quanto vengono messi nero su bianco i criteri che i dirigenti potranno adottare per la valutazione dettagliata di quei lavoratori che meritano un incremento dello stipendio.
Si andrà dunque a valutare la performance individuale, non tanto sulla base di una valutazione valoriale bensì declinando il profilo di competenze e di esperienze ma anche il potenziale del dipendente. Al concetto di merito viene dunque dato un significato specifico sulla base del quale è stata costruita la direttiva mediante la quale vengono rinnovati i sistemi di misurazione.
Le variabili che verranno prese in esame saranno diverse: per ogni lavoratore si valuterà la sua capacità di incidere sulla motivazione del personale, di raggiungere i risultati, di costruire e gestire un team ad alte performance, di superare schemi consolidati dando forma a nuove ‘strutture’ di lavoro; e in ultimo di rappresentare per i propri pari e per i collaboratori un “modello di integrità ed etica professionale”.
La direttiva fornisce molti altri dettagli in merito alle competenze che verranno valutate, aggiungendo inoltre che non sarà solo il superiore ad occuparsi di tale valutazione in quanto sarà effettuata da più soggetti. Con ‘voti’ che i colleghi stessi potranno assegnare sempre in maniera anonima. Ognuno dunque valuterà e verrà valutato. Non è al momento chiaro a quanto ammonteranno i bonus in busta paga, che certamente saranno oggetto di ulteriori approfondimenti.