Sono previsti tagli sugli stipendi per alcuni lavoratori. La novità fa arrabbiare perché si perderanno molti soldi. Ma qual è il motivo?
Una beffa per i lavoratori: le retribuzioni diminuiranno, quando invece la richiesta è a gran voce quella di un aumento in busta paga per affrontare il costo della vita. Vediamo chi subirà la decurtazione e quando.
Con la Legge di Bilancio 2024, il Governo Meloni ha introdotto un pacchetto di misure per sostenere i lavoratori e aiutarli ad affrontare l’elevato carovita. Il taglio del cuneo fiscale di 6 e 7 punti percentuali è stato prorogato. La soglia dei fringe benefit è stata alzata a mille euro per tutti i dipendenti e 2 mila euro per quelli con figli.
L’imposta sui premi di produzione è scesa al 5% ed è stata prevista una decontribuzione in busta paga per le mamme lavoratrici con 2 o più figli. Questo bonus, però, sta suscitando ora parecchio scalpore. Le somme promesse sembrerebbero non essere quelle garantite. Nello specifico, il taglio si è verificato nella busta paga delle insegnanti e del personale della Pubblica Amministrazione.
Il bonus mamma prevede un esonero pari al 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti nel limite massimo di 3 mila euro all’anno (250 euro al mese). Beneficiarie sono le mamme con 2 figli, di cui il più piccolo di età inferiore a 10 anni fino al 31 dicembre 2024, e le donne con 3 o più figli, di cui il più piccolo sotto i 18 anni fino al 2026.
NoiPa, che precedentemente ha annunciato l’arrivo degli arretrati da gennaio di inizio anno, ha comunicato la non compatibilità del bonus con il taglio del cuneo fiscale. Le due misure sono una l’alternativa dell’altra. Avendo richiesto la decontribuzione del 100% con arretrati spettanti da gennaio, dunque, sarà sottratta la somma percepita nei primi mesi dell’anno come esonero previdenziale al 6 o 7% in base al reddito. Questo per quanto riguarda gennaio, febbraio e marzo.
Da aprile 2024, invece, l’esonero previdenziale è stato completamente sostituito dal bonus mamme. Ecco il motivo dell’apparente riduzione dell’aiuto economico, che ha scatenato la rabbia di insegnanti e altre dipendenti. Ma c’è di più. Alcune lavoratrici con figli lamentano l’esclusione non giusta dalla misura nonostante il rispetto dei requisiti. Qual è il motivo? Il bonus mamme viene erogato solo a chi ha un contratto a tempo indeterminato, le precarie non sono tra le beneficiarie.